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S’è rotto un sacco di montagna, il rigagnolo che rasenta la casa dei Bionaz è diventato torrente. La cosa segue a questo modo. Nel letto del torrentello, all’imbocco che serra uno dei soliti larghi stagnanti si forma per tronchi caduti e terra franata una chiusa, che impedisce il corso dell’acqua, fino a che questa col peso non l’abbia sfondata.

Ma a grado a grado quelle chiazze crescevano, si allargavano, e presto non si vide che una chiazza sola; tutto il mare, intorno alle navi, era verde per quello strato di erbe, come è verde un palude, un serbatoio di acque stagnanti.

Mi ricordo di aver con profitto di chiarezza adoperata piú volte, discorrendo in questo proposito, la similitudine de' corpi fluidi, parendomi che i prezzi delle merci del mondo non diversamente fra loro, mediante il commercio, si livellino, di quello che facciano le acque stagnanti, che, per qualunque agitazione che patiscano, infine si spianano in livello insieme.

Era il mattino. Avevo negli occhi il risveglio nel mattino della mia Venezia, in piazza San Marco. San Marco balena d'oro; è tutto animato come una trireme antica in voga piena. Poi abituato al fetore delle alghe e di altre cose stagnanti, l'assenza di quel profumo mi pareva rendere l'atmosfera priva di un elemento necessario alla respirazione. Vi sentivo invece un indistinto lezzo di coloniali, droghe, zafferano; come un odore dell'anima mercantile della citt

Presero un sentiero di traverso, camminarono senza altre parole. Passarono in mezzo a una melanconica pianura, intralciata da roveti e da acque stagnanti, percorsa qua e l

Ogni straripamento del Tevere spaventava gli antichi romani come prodigio, come presagio di gravi avvenimenti, o come minaccia dell'ira divina: e questo pregiudizio continuò sotto il dominio dei papi. Per lo più all'inondazione seguivano, per le acque rimaste stagnanti qua e l

Nel sedicesimo secolo, una gran parte di questa provincia era ancora disabitata. Era un paese di aspetto sinistro, coperto di sterpeti, d'acque stagnanti, di laghi tempestosi, e inondato ogni momento dal mare; nel quale erravano frotte di lupi e sciami innumerevoli d'uccelli acquatici, e non si sentiva altra voce che il canto dei ranocchi e il lamento dei daini. Tre secoli di lavoro coraggioso e paziente, smesso più volte senza speranza e poi ripreso con maggiore ostinazione, e condotto a fine in mezzo a ogni sorta di difficolt

Vien, ch’io ti salti su l’agile groppa; Bruno corsiero, galoppa, galoppa, Divora il suol!... Fuggi le nebbie stagnanti sui piani, Su questa ignobile folla d’umani Passa col piè: Fendi correndo l’irsuta ramaglia. Fuggi, galoppa per valle e boscaglia, Libero e re! Dietro ti lascia gli abissi e le frane, Gonfî torrenti, spezzate liane, Calpesti fior.