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Sentendo un mormorìo d'acqua, Ezio volle arrestarsi a bere. S'inginocchiò sull'erba, stese la mano al rigagnolo, bevette nei palmi di quell'acqua diaccia, se ne bagnò il viso, la testa, s'inebriò di quella freschezza.

Manfredi era giunto sotto le mura: un Saracino gli accennò un canale pel quale scolava un rigagnolo dalla citt

Margherita obbedì sollecita; e non viste udite dal signor Fedele, uscirono guadagnando spedite la via, che sul margine d'un rigagnolo detto dei frati, menava diritto a un gruppo di case, raccolte, come famiglia concorde, intorno ad una chiesicciuola, in fondo alla vallicella.

Sentiva un grande distacco dalle cose terrene, una stanchezza scevra di desideri, eppure egli non era mai stato così debole di fronte ai piaceri mondani: non li temeva, perciò non stava in guardia. Così è, quando il vapore aderge troppo alto si scioglie e precipita nel rigagnolo.

Poco lontano dalla canonica, in un piccolo seno chiuso fra la montagna ed un rialzo di terra che gli toglie la vista della valle, c’era una casa rustica di discreta apparenza. Il luogo freschissimo d’estate e riparato l’inverno dai venti gelidi, è una specie di vallata minuscola, dove corre una miseria di torrentello, poco più che un rigagnolo, il quale precipita dalle cime a furia di cascate e di sprazzi col piglio di un rodomonte che voglia recare al basso la desolazione e la rovina, e poi, incontrato il rialzo che ho detto, gli manca la forza di scavalcarlo, fa un gomito, si acquieta, muta colore, abbassa la voce, si contenta di poco letto e vi depone una sabbiuzza fina fina, tutta piena di riflessi diversi, come uno strato di gemme. Nelle maggiori piene l’acqua, benchè si tinga di un colore rossastro per darsi l’aria rabbiosa, arriva appena a lambire le tavole di un basso ponticello e non fa mai altro danno fuori che di bagnare le more dei rovi, lasciandovi sopra una leggierissima imbiancatura. La casa sorgeva giusto al punto del gomito nell’interno della curva che vi disegna il torrente; aveva un bel prato all’intorno ed il ponticello era destinato esclusivamente al suo servizio. Ne era padrone un tal Vincenzo Bionaz, il quale l’aveva comprata ed era venuto a dimorarvi colla moglie e due amori di bimbi, lo stesso anno che il nostro prete, da vice curato, era stato promosso a curato della parrocchia. Vincenzo, robusto ed intelligente operaio, lavorava in qualit

Grazie! mille grazie, signor abate! esclamava a sua volta quel personaggio in gonnella, che, avanzandosi, lasciava dietro i suoi passi un rigagnolo. Il parroco, uscito ad incontrare quell'ospite inaspettato, lo introdusse nel salottino, commiserandolo con parole e con sguardi ripieni di dolcezza evangelica.

Quel dall’occhio: malaticcio, senza parenti, nato dal rigagnolo per generazione spontanea, macchiato sotto l’orbita destra da una ributtante piaga, della quale egli approfittava per vivere di mendicit

Allora il grande volume raccolto precipita improvvisamente e ne seguono le più terribili rovine fra quante si conoscono in montagna. In mezz’ora la piena passa, ed il torrente torna rigagnolo. I Bionaz desti al frastuono e al tremito della casa sentirono l’acqua gorgogliare per le tavole dell’impiantito e sollevarle. Vincenzo, sfondata con un pugno la finestra ed affacciatosi, vide la morte.

Voltò a destra, salì una viottola serpeggiante intorno a una collinetta, ridiscese dal lato opposto, e giunse ad un punto ove le due sponde del laghetto si restringevano e l'acqua frenata da una doppia fila di sassi si frangeva rumorosamente e rimbalzava dall'altra parte fuggendo via in sottile rigagnolo e lambendo i rami di un gruppo di salici.

Nascosta in un rigagnolo, mentre il sol tramontava, La femmina d'un rospo ancor essa cantava; Il prediletto che quel canto udia, Da lungi rispondeva: La tua voce, o mia sposa, ë melodia Che sovra ogni idïoma si solleva! Un pallido filosofo, mentre il sol tramontava.