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Beppe parlava come un oratore che non sa, o meglio non vuol venire alla perorazione. Bevette un bicchier di vino offertogli da Baccio e, asciugatasi di nuovo quella fronte piena di passato e di avvenire, continuò ma con una inflessione di voce e con un atteggiamento che accennavano alla catastrofe: Sissignori.

La bevette con volutt

Frattanto Paolino aveva fatto baldoria all'osteria di Castelletto. Comandò una piccola, mangiò allegramente accompagnando il pranzo con un litro fino e poscia giocò alle carte col proprietario. Era in vena, quel giorno; vinse e bevette il secondo litro a credenza. Quantunque sopra un muro della cucina si vedesse dipinto un gallo con le parole: quando questo gallo canter

Vicenzella non bevette il bicchier d'acqua, ma se lo versò sulle mani, rasciugandosele al grembiule di cotonina azzurra. Quel polipo appesta, mormorò, e Ciccillo non può soffrirne il mal odore. Tanto gentile, è? È un signore, Mariagra'; che ci vuoi fare! Ciccillo non è per te, Vicenzè, senti chi ti vuol bene. Ciccillo dev'essere, ribattè brevemente Vicenzella.

Povera bestia, con quale ingordigia addentava i primi bocconi! Mangiammo insieme pacificamente, poi gli diedi dell'acqua nel piatto, e bevette con avidit

Toccata! esclamò l'almea, saltando innanzi come una pantera. Ma non sono ancora morta, rantolò la greca portando una mano al seno. Avanti, avanti! L'almea attaccò con uno slancio disperato, a corpo perduto, mirando il cuore della rivale e stringendola così davvicino che questa fu costretta a indietreggiare. Per la seconda volta il ferro dell'araba bevette sangue. Toccata, ripetè ella.

Il curato evitò di rispondere. Bevete, caro Bazzetta? domandò. No, grazie, ben, due ditini, due soli ditini.... troppo incomodo. E rivolto a me: Io e il signor curato, non s'è mai avuto in venti anni una parola da dire, vero don Luigi? Bevette il secondo bicchiere, strizzò l'occhio luccicante, e ripetè schioccando colle labbra: Un uomo raro.

Io non sapeva che cosa fossero quei tiranni di cui si parlava tanto; la sola idea che me ne facevo è che fossero degli individui i quali non volevano lasciarci lavorare tranquilli. Seguii la folla, si bevette molto, poi, non so come la faccenda accadesse, ma all'improvviso la casa del sindaco e quella del curato si trovarono in fuoco.

Giunti a casa, al sicuro, miss Dill bevette subito un bicchierino di acqua di tutto cedro, ed ordinò al credenziere di sturare una bottiglia per don Vincenzo. Lalla non prese nulla; passato il pericolo, era passata anche la paura, e scherzava e rideva raccontando a Giorgio quanto le era accaduto, e metteva in burletta don Vincenzo e l'istitutrice.

Il letterone ebbe riposo su d'una credenza, e il capitano Fiesco pensò d'aver pace a tavola. E volle ridere, volle scherzare, secondo l'uso; ma non gli veniva fatto come le altre volte. Credeva anche d'aver portato dal suo viaggio frettoloso una buona dose d'appetito; ma non fu nulla, ed egli mangiò poco, e bevette anche meno. Quel letterone, posato laggiù sulla credenza, gli pesava sull'anima.