Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 15 giugno 2025
Un casamento della via San Giovanni, cui dava accesso un lurido e buio cortile, a quell'epoca conteneva in sè cento persone, divise in poche famiglie; e per lo più teneri fanciullini privi di vesti, di scarpe, con pochi stracci alla vita, fanciulli che per modestia non uscivano fuori non avendo di che coprirsi. Tutti, maschi, femmine, adulti, impuberi, tutti, famiglia per famiglia, dormivano in un letto! Ma che? quel giaciglio di paglia imputridita posto sul nudo ed umido mattonato, fra nere muraglie coperte di salnitro, in mezzo ad una stanza buia e senza sfogo d'aria libera, coperto di mille cenci, privo di lenzuola, a buon dritto appellar si potrebbe canile. Ebbene col
Don Diego Spani era un uomo di una quarantina d'anni, forte, alto, trascinando delle grosse scarpe con fibbia di ferro ed una cattiva giubba che gli ballocciava sul ventre. Indossava calze nere, brache di velluto di cotone, al collo un collare di cartone coperto di stoffa azzurra, orlato di bianco, un corpetto a bottoni di ferro imbrunito.
Le era accaduto di regalar cappelli, vesti, scarpe, calze alla cameriera, alla manicure, alla prima donnaccola che le capitava tra i piedi, senza aver nulla indossato, tutta roba nuova di trinca: aveva visto di meglio; aveva pensato a un'altra foggia o a un altro colore.
SAMIA. Che, volendo servirti, verrá a dirtelo subito. FULVIA. Misera a me! che non ne sará nulla. Ma Lidio? SAMIA. Fa quel conto di te che delle scarpe vecchie. FULVIA. Ha' lo trovato? SAMIA. E parlatoli. FULVIA. Dimmi, dimmi: che c'è? SAMIA. L'arai per male? FULVIA. Oimè! che c'è? Di' sú. SAMIA. In fin, e' par che non te cognoscessi mai. FULVIA. Che mi di' tu? SAMIA. Cosí sta mò.
BIRRI. Accomodarti un poco la lattuchiglia della camiscia intorno al collo con le scarpe che non stanno bene accomodate. LECCARDO. Il ringrazio del buon animo: mi contento che stiano come stanno; e volendole accomodare me l'accomodarò con le mani mie. BIRRI. Presto presto! LECCARDO. Ché tanta fretta? BIRRI. Ti vol appicar caldo caldo. LECCARDO. Che l'importa che sia freddo freddo?
Tra zio e nipote. Le giornate di Ezio non avevano più regola. A casa non lo si vedeva quasi più o vi passava appena il tempo di togliersi un vestito e di mettersene un altro, di cambiare un paio di scarpe, di far volare in aria qualche cosa con grande spavento della povera Bernarda, che non arrivava a tempo a contentarlo.
PRUDENZIO. Fa' ch'io non te l'abbia a ripilogare un'altra volta. Vieni meco. MALFATTO. E dove volete ch'io venga, adesso che vuol piovere? PRUDENZIO. E tu lassa piovere. MALFATTO. Be', sí, voi lo dite perché avete le scarpe sane: ma ché non me prestate le vostre, voi, a me e pigliateve le mie? PRUDENZIO. Tu vai optando ch'io non comperi l'altre nove.
Sono diventato positivista; ho abbandonato la Polonia al suo destino storico; mi sono dato anch'io al Proletariato, del quale, come esempio vi dimostra, si vive, ma non si muore. Vedi questa mia barba selvatica? Vedi queste mie scarpe e questi calzoni inconciliabili nemici di ogni elementare eleganza?
Ne uscimmo verso le undici, e per vicoli oscuri, dove i popolani camminavano senza rumore su le lor scarpe di corda, ci avviammo, come ogni sera, verso il Casino.
Con uno strillo d'indignazione e d'odio, Anne-Marie la afferrò per le ben conosciute scarpe dipinte, e le sbattè l'aborrita e ben ricordata faccia per terra. Le altre otto le furono date tutte insieme; e furono gettate per terra e detestate e calpestate.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca