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Aggiornato: 24 giugno 2025
«Padre, non mi respingete dal sacrario di Dio.» «Io ti respingo? Oh! se la mia testa dovesse esserti scala per salire alle gioie celesti, io la deporrei su la polvere mille volte e mille, ringraziando l'eterna sapienza di averla sortita a così alti destini.
E' lo ricevè dunque con una soddisfazione marcata, gli offerse sigari, caffè, liquori, cui Don Diego ricusò, ringraziando. Io vi doveva una risposta, disse Don Diego sedendosi: ve la porto. Mi portate voi la mia felicit
Sola. Ritta, immobile in mezzo alla stanza dove l'ultimo bacio di Anne-Marie l'aveva lasciata, ella udiva salire dalla via le acclamazioni e gli evviva. E per un istante si figurò che fosse la fine di un concerto, e che ella ed Anne-Marie salissero in carrozza per tornare a casa. Ecco: la portiera era chiusa, mille visi ignoti sorgevano intorno agli sportelli, ed Anne-Marie, la sua bambina, salutava prima dall'una finestra, poi dall'altra agitando le mani, ringraziando, ridendo... I cavalli partivano, ed Anne-Marie ricadeva indietro tra le braccia di sua madre, nascondendole il viso sul petto con un piccolo sospiro di felicit
Però a sera, verso le nove, dopo aver tenuto per un poco compagnia alla signora Chiara, ella chiedeva con manifesto dispiacere di potersi ritirare. Diceva di sentir bisogno di riposo, di avere la testa confusa e indolenzita. E se ne andava scusandosi, rammaricandosi di dover lasciare la signora, ringraziando per le premure con cui tutti si interessavano a lei. Non è nulla, ma nulla affatto.
Palpitante e viva e stretta se la tenne sul cuore, la sua creatura, ringraziando Iddio per i morbidi capelli che le sfioravano il viso, per la fresca guancia che odorava di sapone, per l'alito dolce che sentiva d'erba e di fiori. Anne-Marie! Anne-Marie! Adorata! Sei stata triste? Dimmi, dimmi. Mi hai desiderata tanto? Hai avuto nostalgia di me?
E la scena era stata assai diversa da quella che il Sindaco e gli altri avevano immaginato. La signora Kyllea rispondeva con un bel "Grazie" un po' gutturale; ma Miss Elsa, parlando col dottor Medulla, si esprimeva in un italiano che conservava appena qualche inflessione di accento straniero. Soltanto la cognata era rimasta zitta, salutando e ringraziando con rigidi cenni del capo.
Però, tutte le sere, ringraziando il Signore della giornata trascorsa felicemente, io ripensavo alle cose accadute, a ciò che avevo fatto, che avevo detto, che avevo pensato; quanto a scrivere, non sapevo da che parte rifarmi, perchè tutti i giorni erano gli stessi; allora aspettai d'essere a casa: e così ho cominciato. Ora me ne pento perchè non so confidarmene al babbo.
ben so ch'a dir di voi sarebber mute le lingue tutte: e qual prosa nè rima poria cose aguagliar, che poscia o prima non furon mai, nè saran mai vedute? Tacciomi dunque fuor gelato e fioco, per tema di scemar sì chiare lodi, ma dentro infino al ciel notte e dì grido: ringraziando le stelle, il tempo e 'l loco, gli sguardi, gli atti, le parole e i modi, che mi donaro a cor gentile e fido.
Stavo ringraziando la duchessa, disse, delle gentilezze usateci, e ne ringrazio voi pure, duca. Oh immaginatevi! Il principe si allontanò. Che vi diceva? domandò il duca a sua moglie; non credo gi
Ed essa passava tra le grida d'evviva, tra gli applausi e le acclamazioni, sorridendo a destra, sorridendo a sinistra, salutando da una parte e dall'altra, ringraziando e sorridendo ancora. E dietro a lei veniva Nancy, tremante e commossa, ringraziando, sorridendo, salutando...
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