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Intanto, una mattina, mentre il contino Leonardo tornava alla villa per una scorciatoia, egli vide la Rosetta che pareva occupata a coglier margherite sul ciglio del sentiero. Avrebbe voluto far lo spavaldo e passare avanti, ma ell'era troppo bella, troppo procace in quell'atteggiamento, col seno che quasi le traboccava dalla bustina, ed egli sentì una ondata di sangue caldo salirsi alla testa.

Ella ebbe un sorriso così profondo, così enigmatico che lo scosse. Poi, tacquero. Passò del tempo, così. Confusamente, ogni tanto, nella mite e intima delizia di quella solitudine, di quella vicinanza, ella sentiva tremare, talvolta, nella sua, la mano di Massimo; e talvolta, sentiva il respiro di lui affannarsi. Allora levava le palpebre a guardarlo: lo trovava intento a fissare il suo volto, intensamente, con tale un ardore concentrato di visione e di attenzione, che non aveva ella mai scorto. Il tempo passava, sulle loro teste vicine, sulle mani dalle dita intrecciate, immobilizzati in quell'atteggiamento. E ad essa sembrava d'immergersi in un sogno lungo, senza fine, che ricominciava sempre dal principio, dove passavano sulle sue mani dei baci leggieri come un soffio, dove carezzava i suoi capelli una mano molle e lenta, dove un acuto profumo di fiori che si appassivano, le saliva al cervello, dove una voce ripeteva il suo nome, sempre, con la profondit

Che ve ne importa a voi, Landi? domandò la signora, dopo aver preso quell'atteggiamento lezioso. A me? moltissimo; rispose il giovanotto. Si gode tutti, alla vista di un bel fiore, o di un bel frutto dorato. Sia pure nell'orto delle Esperidi, e custodito da un drago, è gi

Ad un tratto si fece di nuovo sconvolta in viso, raccolse le braccia al petto, i suoi occhi divennero vitrei ed immoti; stette come aggruppata in se stessa, poscia allungò una mano lentamente; la abbassò al suolo allargata, e fece l'atto di stringere alcun che di morto e resistente e di sollevarlo, aprì poscia le dita ad un colpo e rimase in quell'atteggiamento.

Il giovanetto lega il suo puledro alla massiccia balaustra del ponte levatoio; poi s'appoggia col gomito sulla sella e rimane immobile in quell'atteggiamento qualche minuto. Indi ripiglia a cantare con voce intensa e tremante: Nacido en Castilla, Enamorado en Leon, e un'altra voce più fluida e più bianca risponde: Nacida en Leon, Enamorada en Castilla,

E dicendo queste parole, le quali arieggiavan assai più il madrigale che l'invettiva, Roberto Fenoglio fe' il doppio gesto di un uomo che vuol turarsi gli orecchi. Era grazioso in quell'atteggiamento, il nostro mandarino posticcio; e la signora, quantunque il momento non fosse da ciò, non potè rattenersi dal ridere.

Erano essi saliti in fretta per domandare del governatore, ma quando lo scorsero immobile in quella posizione e in quell'atteggiamento, si tacquero un momento irresoluti. Ma uno di quegli ufficiali fattosi animo: Eccellenza, disse, è qui una lettera di grande importanza, il corriere è dabbasso che aspetta.

Dopo un momento, entra FULVIA., nella sala da pranzo. Nicoletta, Fulvia. Entra affrettata, vede NICOLETTA in quell'atteggiamento, e la chiama. Nicoletta? Ah! Sei tu? Che è stato? Ho incontrato Piero, in anticamera, e mi ha appena salutata. Che cosa è accaduto? I tuoi sospetti erano fondati? Sa? Hai confessato? No. Hai negato? Neppure.... Agitata, nervosa. niente, mi gira la testa.... ho paura....

Quella medesima sera, la fanciulla andò a teatro con la madre e un'altra signora. Aveva il suo abitino rosa lievemente scollato e un cappellino di paglia rossa a tricorno, sotto il quale i capelli parevan più bruni e i riflessi più dorati. Ella stava attentissima alla rappresentazione, «L'amore ricama», una commedia francese in tre atti; teneva gli occhi fissi alla scena, la bocca dalle labbra purpuree un poco schiusa. Filippo la vide e fu colpito da quell'atteggiamento ingenuo, quasi infantile, come se un'altra anima, la vera anima della giovinezza indifesa, si fosse sovrapposta a quella ch'egli conosceva. Sentì il rimorso per ciò che aveva osato poche ore innanzi, nella cecit

Tacquero tutti, mirandosi l'un l'altro con occhio smarrito; pareva che quelle fisonomie e quell'atteggiamento significassero o ch'io farneticavo, o che eglino avevano paura. Il mio discorso cascò come carbone acceso in una secchia d'acqua. Girai il guardo in cerca del sindaco: chiesi di lui; ei s'era ritirato. Invitai il comandante della guardia nazionale ad avvicinarsi, e più voci risposero: Il comandante è il sindaco. Al silenzio e alla immobilit