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Fedele a questo sistema, egli suggerì a S. E. Zaccaria di far ponti d'oro al matrimonio della Rosetta con Menico. La dignit

A poco a poco il contino Bollati spesseggiò le sue gite a Oriago sino a venirci ogni giorno; ci veniva solo nella più modesta carrettina della rimessa, tirata dai più modesto cavallo della scuderia, un cavallo che sarebbe andato da e che lo stesso Leonardo si fidava di guidare. La vispa Rosetta, appena il suo nobile avventore entrava nel caffè, gli moveva incontro ufficiosa, gli dava del lustrissimo, dell'Eccellenza, gli domandava notizie della sua preziosa salute e gli portava con le sue mani il solito bicchierino. Allora, se non c'era nessuno, egli se la faceva sedere accanto e mesceva il rosolio anche a lei e la supplicava di non farlo sospirar altro, chè aveva gi

Trassi una vecchia lettera, vi raccolsi ad uno ad uno i poveri petali dispersi. Ella mi guardava la mano senza dir niente e solo dopo alcuni momenti mormorò: Cosa fa? Non potei rispondere, continuai a raccoglier le spoglie della rosetta ed ella non mi interrogò più. Una fogliolina era caduta sul pavimento. Violet si chinò a raccoglierla e me la porse. Povera rosa! diss'ella.

Quest'era vero, ma Fortunata errava grandemente nel credere che, levata di mezzo, almeno per qualche tempo, la Rosetta, il cugino Leonardo non avrebbe avuto altri grilli pel capo. Invece, giunto in citt

Ottener la vittoria senz'affrontare il pericolo, ecco il magnanimo ideale del nostro valoroso contino. Così Leonardo e la Rosetta si separarono di a poco non senza promettersi che si sarebbero riveduti.

Rosetta capì subito che il conte Leonardo al primo rivederla aveva pigliato fuoco come una volta, e le parve che quello fosse un uomo da farne ciò che si voleva.

Con un urlo che riempie tutti di sgomento: no, Rosetta mia, no! La mamma non bada a te, per quella canaglia di figlio l

La ragione, per la quale Fortunata andava mal volentieri in villa Bollati, non è difficile a immaginarsi. Il contino Leonardo, si curava poco di lei e si curava troppo della nipote del gastaldo, la Rosetta, che in brevissimo tempo s'era fatta una bella ragazza.

La udii raccontar le vicende angosciose di questo amore dicendo tutto, fermandosi quando la parola era dura a metter fuori, non togliendo mai le mani gli occhi vitrei dalla rosetta. La sua voce diventava sempre più rotta, sommessa e torbida; quanto a me, la gelosia, la piet

Rialzata un tratto in due punti sul dinanzi, quella sopravveste faceva uno sgonfio, fermato sugli angoli da mazzolini di fiori di lilla bianchi e violacei, con una rosetta di diamanti nel mezzo.