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Aggiornato: 14 giugno 2025
SANTINA. Che pilole son queste? per qual infirmitá? SPEZIALE. Certe pilole che m'ha chieste per esser gagliardo in una battaglia amorosa che vuol far con una sua serva. SANTINA. Chi ha detto a te questo? SPEZIALE. Me l'ha detto lui, mentre stava mescolando la composizione. SANTINA. Come si chiama questa sua serva? SPEZIALE. Garofoletta o Rosetta, se mal non mi ricordo.
La Filomena non è degna neanche di baciar la terra su cui tu cammini. La fisonomia della Rosetta s'illuminò dal piacere; nondimeno ella si tenne in un certo riserbo: A me dice così, a lei invece.... O che credi sul serio ch'io sia invaghito della Filomena? To!!... Come se non lo credessero tutti quanti?...
Buon giorno, Rosetta egli disse fermandosi sui due piedi. Ella finse una grande sorpresa, arrossì e lasciò cadere i fiorellini che teneva in mano. Ti faccio paura? ripigliò il giovane. E soggiunse più basso: Come sei bella stamattina! Meriti proprio il tuo nome; sei un bocciuolo di rosa. Oh ella rispose la Filomena è molto più bella di me. Il contino Leonardo si strinse nelle spalle.
E adesso, se quei ragazzi tornavano a vedersi, come impedire che si riavvicinassero, come impedire che la tresca ricominciasse?... Ah s'egli avesse potuto spedir la Rosetta all'altro capo del mondo?... Se avesse potuto sposarla fuori di paese?... Ma prima dello scandalo non c'era che da scegliere fra dieci a dodici partiti oltre a Beppe Gualdi: invece dopo quella sera fatale nessuno voleva più saperne.... Uno solo, forse, non aveva mutato idea, Menico il caffettiere.... Quel monello lì era innamorato cotto della Rosa e pareva sempre disposto a prendersela.... Ma come si fa?
Egli la lasciò entrare, resistendo alla tentazione di gettarsele addosso e di stritolarla, ma, quando la porticina fu chiusa, egli, vi si precipitò contro con impeto, ne scompaginò con un colpo vigoroso il debole assito e piombò come un fulmine fra la Rosetta e il suo damo.
«Non è bene che una signorina a modo si faccia vedere intorno con lei! soggiunse l'altra sorella Zolli; la signora Rosetta. «Fa a l'amore con il cocchiere! informò zia Marta. «È tutto qui? chiese freddamente Lucia. «Converr
Ne venne di natural conseguenza che il contino Leonardo Bollati, quell'anno, trovò la Rosetta notevolmente mutata, cosa che non poteva accadergli in peggior momento, giacchè egli s'era impegnato con certi suoi compagni di libertinaggio a non tornare a Venezia senz'aver vinto l'ultime resistenze della capricciosa fanciulla.
Di Fortunata non si discorre neanche. Ella si lasciava cucinare in tutte le salse, e i capricci dei cugino erano altrettante leggi per lei. Leonardo, il quale non voleva intorno a sè che persone sommesse, stava appunto con Fortunata, con la Rosa nipote del gastaldo, chiamata per vezzeggiativo Rosetta, e con tre o quattro ragazzi di contadini, ch'egli pigliava a scappellotti se si mostravano recalcitranti ai suoi ordini. Ma gi
Per fortuna c'era lì presente il dottore, il quale dichiarò che non c'erano lesioni pericolose e fece le prime medicature. Anche la Rosetta, pazza di terrore, era stata ricoverata in cucina dalla servitù. Leonardo, ch'era un vigliacco, piangeva e urlava come un bambino.
C'era un'altra bellezza campagnuola che pretendeva contrastar la palma alla Rosetta, e ch'era stata tra le più implacabili nel giudicarla. Il giovine conte, che non s'era occupato mai di costei, cambiò tattica a un tratto, le si avvicinò ripetutamente, le disse di quelle paroline che suonano così dolci alle donne, solleticò insomma in tutti i modi la sua vanit
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