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Aggiornato: 31 maggio 2025
Quella notte non dormii affatto e la mattina seguente fui il primo a entrar nel salottino attiguo alla sala da pranzo dove gli inglesi scendevano fra le sette e le nove a prendere il thè. Mi era venuto nella notte il dubbio che la dolce voce appartenesse ad una signora che avevo veduto per la prima volta il giorno innanzi, e che era discesa a pranzo con l'altra dal profumo di rose.
Come tutte le inglesi, ella folleggiava per i profumi. Il profumo è il bacio, nella creazione. Ella sosteneva di gi
Il ciel ride giulivo, Mentre lenta si avanza la coorte Dal dolor disarmata, a cui la rigida Non conosciuta man ha tolto il vivo Fiore d'una speranza. Erra il profumo Per l'aria delle mille rose bianche, Che per amor di lei voller morire Sulla pallida testa.
Dagli addomi schiacciati schizza lo strano burro rosso-bruno. Ride, ride, il Simun, nella carneficina poichè sa la potenza quasi indistruttibile di questo profumo divino. Un granello solo baster
La lettera di Porto Said che la Teresa aveva collocata sotto un calcafogli esalava il suo profumo di muschio. Vi occorre una prova autentica, irrecusabile ripigliò la Valdengo. Quale prova? Eccola. La Teresa mostrò la lettera a Vergalli. Egli comprese. È di lui? Da Porto Said... È arrivata questa mattina... Verificate il bollo postale. Vi ha scritto? balbettò il conte.
Ella ebbe un sorriso così profondo, così enigmatico che lo scosse. Poi, tacquero. Passò del tempo, così. Confusamente, ogni tanto, nella mite e intima delizia di quella solitudine, di quella vicinanza, ella sentiva tremare, talvolta, nella sua, la mano di Massimo; e talvolta, sentiva il respiro di lui affannarsi. Allora levava le palpebre a guardarlo: lo trovava intento a fissare il suo volto, intensamente, con tale un ardore concentrato di visione e di attenzione, che non aveva ella mai scorto. Il tempo passava, sulle loro teste vicine, sulle mani dalle dita intrecciate, immobilizzati in quell'atteggiamento. E ad essa sembrava d'immergersi in un sogno lungo, senza fine, che ricominciava sempre dal principio, dove passavano sulle sue mani dei baci leggieri come un soffio, dove carezzava i suoi capelli una mano molle e lenta, dove un acuto profumo di fiori che si appassivano, le saliva al cervello, dove una voce ripeteva il suo nome, sempre, con la profondit
La nasona! pensò fra sè Giacomino, e si voltò contro il muro borbottando: Avanti: cosa c'è? Ma appena entrata la fanciulla, si voltò attratto da un profumo vivificante. La Cammilla teneva un lume e una bottiglia di vino da una mano, dall'altra un bel piatto di risotto caldo.
Maledizione!... Come le farfalle e le mosche, voi avete delle trombe, per pompare le forze e il profumo del maschio!... Come i ragni, voi vi colorite così da somigliare a bocciuoli di rose, ed esalate persino dei profumi inebbrianti per attirare insetti come noi, ghiotti di fiori!... Vi coprite di squame, per somigliare al mare imbrillantato dal sole, e la nostra sete di freschezza ci fa vostre vittime!
Le porcellane, i cristalli riflettevano la luce argentea delle lampade alla guisa del sorriso del fanciullo gioia spontanea anzi che gaiezza consciente che rifrange la trasparenza dell'anima. Dove è luce e profumo, anima è.
Gli toccarono dunque due donne mature, che passavano per onnipotenti alla Corte e nella massoneria diplomatica. Ma con ciò, quelle tigri affamate di carne fresca erano gelose. Per respirare un profumo di giovinezza, Balbek volle ammogliarsi. Quelle pieuvres gli gittarono fra le braccia una vergine! Esse sapevano ciò che facevano.
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