Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 16 giugno 2025
E quando la fortuna volse in basso l'altezza de' Troian che tutto ardiva, si` che 'nsieme col regno il re fu casso, Ecuba trista, misera e cattiva, poscia che vide Polissena morta, e del suo Polidoro in su la riva del mar si fu la dolorosa accorta, forsennata latro` si` come cane; tanto il dolor le fe' la mente torta.
Pure, mettendo da parte il sospetto della gelosia, il guaio non era che più grande per lui. Polissena, volendo dare la sua figliuola ad un Malatesti, conosceva il segreto di lui: e Gino e i Guerri, pur troppo, erano in balìa di quella donna, poichè ella conosceva il ministro e lo muoveva a sua posta.
All'alba, sul finire della festa, dopo un cotillon in cui non era stato egli il cavaliere della marchesa Polissena, ma più d'una volta il rapitore fortunato o il ballerino prescelto, il conte Gino Malatesti aveva trovato il modo di accompagnar la dama fino al portone del suo palazzo, e si era separato da lei raccomandandole di dormire fino a sera, per aver cura de' suoi occhi, che erano senza fallo «i più belli di Modena.» Tanto cammino si era fatto in cinque ore!
E mandano i loro biglietti di visita! Mah!... Forse per non vedere storpiati i loro nomi da un servitore; rispose Gino, sorridendo. Era il suo primo sorriso, dacchè la marchesa Polissena era entrata nello studio. Ed era anche giusto che sorridesse, il povero conte Gino.
Lasci fare a me, signor conte; e nella rivolta della giacca, o nella fodera delle maniche.... Bene, bene! interruppe Gino. Ne parleremo a Paullo. L'essenziale è di far sapere ciò che mi è occorso alla marchesa Polissena. L'idea di poter mandare un biglietto alla bella Baldovini calmò gli spiriti esacerbati del conte Gino, il quale finì con pigliar sonno.
In fondo, poi, non gli era capitato a Querciola il peggiore dei commissarii possibili. Un altro arnese della sospettosa polizia ducale avrebbe potuto spingere più avanti le indagini: voler vedere tutta la casa, per esempio, scoprire nella stalla un bel baio ancora sellato e domandare dove mai il conte Gino avesse preso in affitto quel generoso cornipede. Per fortuna sua, il signor commissario non era stato troppo curioso; era anche un dilettante di musica, un suonatore di violoncello a ore avanzate, e i cultori delle arti hanno sempre un lato buono, moralmente parlando, anche se quel lato è artisticamente il cattivo. Ma forse, a proposito di musica, si poteva sospettare che il signor commissario fosse stato un pochino malizioso. Con troppa compiacenza aveva data la sua notizia teatrale! E non era da supporre che conoscesse le relazioni del conte Gino Malatesti con la marchesa Polissena Baldovini? Forse no, e il caso ci aveva avuta la parte sua, come in tante cose di questo mondo. La citt
Non vedo come potrebbe nascere uno scandalo; replicò Polissena, che le ultime parole del ministro avevano gi
La visita di quei due personaggi gli recava la speranza di un diversivo, di uno di quei buoni ed utili diversivi, che sono invocati, salutati come la man di Dio, nei momenti difficili. La marchesa non domandò altro e lo lasciò partire, rispondendo con un cenno del capo al suo ossequioso saluto. Capitolo XVII. Le vittorie di Polissena.
Tu dunque andrai domani, o doman l'altro, al palazzo Baldovini, con un pretesto qualunque.... Potresti, per esempio, riportare un libro, che mi è stato imprestato: il Mauprat, di Giorgio Sand, che è per l'appunto rimasto sul mio tavolino. Con questa scusa cercherai di vedere la marchesa Polissena, e potrai consegnarle il biglietto che io ti scriverò alla prima fermata.
La marchesa Polissena seppe allora che sua figlia aveva dovuto andarsene per obbedienza ai capricci di un marito geloso o seccato.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca