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Venuto così in sugli ultimi di quel luglio, tornava una sera per chiudersi a studiare e prepararsi all'esame; e sulla porta della casa dove abitava, trovò uno staffiere che teneva pronto un cavallo bellissimo, vigoroso, sellato, come in attesa di chi v'avesse a montar su, per qualche viaggio non corto.

Il cavallo era sellato e aspettava. Il Re aggiunse in tono grave:

Con lei fingendo andare in villa, a casa di Menicuccio te ne vieni; ove troverrai me con tutte le cose che fanno di mestiero. CALANDRO. Ben di'. Cosí farò or ora, ché la bestia sta parata. FESSENIO. Mostra. Che l'hai in ordine? CALANDRO. Ah! ah! Dico che 'l mulo, drento a l'uscio, è sellato. FESSENIO. Ah! ah! ah! Intendeva quella novella.

Allorché adunque Guidello chiamò messer Ugo di Oldrado da Lanciasalda, il cavaliero, tenendosi allato lo scudiere, si fece avanti con un certo passo violento che e' pareva movesse incontro al suo cavallo sellato per la zuffa, s'arrestò davanti al seggio del signore, come se aspettasse clamore di sfida, poi si chinò, e, chinandosi, diede a divedere tutt'altra intenzione che quella per cui era stato chiamato, toccò con rustica noncuranza le corregge degli sproni, quasi ad assicurarsi ch'elle fossero affibbiate. Messer Adalberto intese troppo bene, e, seduto com'era, colla persona appoggiata tutta sul bracciuolo destro, si storse tutto sul sinistro; ebbe un movimento verso il tavolaccio su cui gravava la spada, e guardò lo scudiero. Questi si stette ritto dietro il proprio padrone, e per verit

85 E stanco dimostrandosi e svogliato, più tosto che poté, da lui levosse; ed al suo alloggiamento ritornato, poi che fu mezzanotte, tutto armosse; e sellato il destrier, senza commiato, e senza che d'alcun sentito fosse, sopra vi salse, e si drizzò al camino che più piacer gli parve al suo Frontino.

In fondo, poi, non gli era capitato a Querciola il peggiore dei commissarii possibili. Un altro arnese della sospettosa polizia ducale avrebbe potuto spingere più avanti le indagini: voler vedere tutta la casa, per esempio, scoprire nella stalla un bel baio ancora sellato e domandare dove mai il conte Gino avesse preso in affitto quel generoso cornipede. Per fortuna sua, il signor commissario non era stato troppo curioso; era anche un dilettante di musica, un suonatore di violoncello a ore avanzate, e i cultori delle arti hanno sempre un lato buono, moralmente parlando, anche se quel lato è artisticamente il cattivo. Ma forse, a proposito di musica, si poteva sospettare che il signor commissario fosse stato un pochino malizioso. Con troppa compiacenza aveva data la sua notizia teatrale! E non era da supporre che conoscesse le relazioni del conte Gino Malatesti con la marchesa Polissena Baldovini? Forse no, e il caso ci aveva avuta la parte sua, come in tante cose di questo mondo. La citt