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Aggiornato: 12 giugno 2025


E mentre il giovane la traeva dolcemente sul divano, raccontò quanto le era avvenuto, piangendo a calde lacrime. Diego le prese le manine e lo baciò. Suvvia asciuga quei begli occhi disse con una voce dolce coma una carezza tu hai avuto ragione di dubitare di me; ma io perdono i tuoi ingiusti sospetti. Quanto sei buono, come ti amo! Egli sorrise, la strinse al suo petto: la pace era fatta.

Vedi come storpiato è Maumetto Dinanzi a me sen va piangendo Ali Fesso dal mento infino al ciuffetto

Rocco, mio Rocco!.... cominciò Damiano quasi piangendo: tu sei cento volte migliore di me.... Il Signore ti vuol bene, perchè t'ha dato un cuore, come nessuno l'ha al mondo.... Ma io, cosa potrò mai far io, per tutto quello che hai fatto per me?....

Senza fine la baciai, la baciai, mentre Graziella implorava come in sogno con una voce monotona quasi meccanica piangendo felice. Lavami, lavami, lavami, amore, lavami! La camera si gonfiò di delirio e di fantasia. Navigava in cielo, forse rapita dalla corrente della via Lattea. Notte illimitata, ebbra di sublime. Notte fuori dallo spazio e dal tempo.

Col tempo, piangendo con lui, disperandosi con lui, non sarebbe riuscita a calmarlo, a confortarlo?... E s'abbandonò riversa sulla poltrona, chiudendo gli occhi, sorridendo....

Loredana quando vide in quel pomeriggio freddo e nebbioso tornar Filippo col braccio al collo, diventò come pazza; correva da una camera all'altra, gridando e piangendo; era stata lei la causa del duello; Flopi s'era dovuto battere per lei; ella era la sua maledizione; gi

Dopo questo discorso, lo spirito di Sant'Aubert parve molto più tranquillo; ma, spossato dallo sforzo fatto, cadde nel sopore. Emilia continuò ad assisterlo ed a piangere vicino a lui, fino a che un lieve colpo battuto alla porta della camera la costrinse a rialzarsi. Voisin venivale a dire che dabbasso eravi un confessore del convento vicino, pronto ad assistere suo padre; ma essa non volle che lo si svegliasse, e fece pregare il sacerdote a non andarsene. Quando Sant'Aubert uscì dal suo sopore, tutti i suoi sensi erano confusi; e ci volle qualche tempo prima ch'ei riconoscesse Emilia. Allora mosse le labbra, le stese la mano, ed essa fu dolorosamente colpita dall'impressione di morte che osservava in tutti i suoi lineamenti. Dopo pochi minuti ricuperò la voce, ed Emilia gli domandò se desiderava vedere un confessore. Le rispose di , ed appena fu introdotto il reverendo padre, ella si ritirò. Restarono insieme circa mezz'ora: quindi fu richiamata Emilia, che trovò il padre più agitato, ed essa allora guardò il confessore con alquanto risentimento, come s'egli ne fosse stato la cagione. Il buon religioso la rimirò con dolcezza, e Sant'Aubert, con voce tremebonda, la pregò di unire le sue preghiere a quelle degli altri, e dimandò se il suo ospite non volesse associarvisi. Il buon vecchio ed Agnese arrivarono amendue piangendo, e s'inginocchiarono vicino al letto. Il reverendo padre, con voce maestosa, recitò lentamente le preci degli agonizzanti. Sant'Aubert, con volto sereno, si univa con fervore alla loro devozione; qualche lacrima sfuggivagli talvolta dalle socchiuse pupille, ed i singulti di Emilia interruppero spesso l'uffizio. Quando fu finito, e che venne amministrata l'estrema unzione, il religioso se n'andò. Sant'Aubert fe' segno a Voisin d'avvicinarsegli, gli porse la mano, e stette alcun tempo in silenzio. Alfine gli disse con voce fioca: «Mio buon amico, la nostra conoscenza fu breve, ma essa bastò per dimostrarmi il vostro buon cuore; io non dubito che voi non trasportiate tutta questa benevolenza su mia figlia: quando non sarò più, essa ne avr

Tutta esta gente che piangendo canta per seguitar la gola oltra misura, in fame e 'n sete qui si rifa` santa. Di bere e di mangiar n'accende cura l'odor ch'esce del pomo e de lo sprazzo che si distende su per sua verdura. E non pur una volta, questo spazzo girando, si rinfresca nostra pena: io dico pena, e dovria dir sollazzo,

FILENO. I caldi prieghi sono stati, signor, che ho qui, piangendo, porti a quel Sol che col suo divin raggio sempre ti può far vivo. CRISAULO. Non fia mai in me dimenticato tanto amore. Anzi, per fin che sará questa vita meco, l'avrò con gli altri tuoi infiniti buoni uffici nel cuore.

Comparve subito Maria che si gettò piangendo nelle braccia di Metilde, la quale corrispose colle sue lagrime a quelle della cugina. Scambiarono dolenti condoglianze sulla povera nonna, sulla bimba tanto desiderata, e tutti insieme si recarono direttamente al letto di pap

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