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Dopo tante ore d'orgasmo violento, tutto il mio essere aveva bisogno di una distensione. Credo che un grande scoppio di pianto mi avrebbe giovato: ma il nodo era durissimo. Mi fai molta pena, Tullio, disse mia madre. Vuoi che lo baci? ruppi io, fuori di me. E m'accostai alla culla, mi chinai sul bambino, lo baciai.

Come mi vide fare quell'atto, come scorse il revolver ancora sul tavolo, si slanciò verso la finestra, per chiamare aiuto.... Io l'afferrai alla vita, le caddi in ginocchio, le baciai le mani, dicendole tutta la stoltezza della sua paura. Parlai, parlai, parlai.

No, mamma; non ho voglia. Buona notte! E baciai su la guancia anche lei. Ed uscii senza indugio, senza volgere uno sguardo a Giuliana; raccolsi le poche forze che mi restavano e, a pena fuori della soglia, mi misi a correre verso le mie stanze, per tema di cadere prima di aver raggiunta la mia porta. Mi gettai bocconi sul letto.

Non ebbe una parola un sorriso e continuò a guardarmi come prima. A un tratto mi prese il braccio a due mani e mormorò, sempre collo stesso sguardo: Non ingannarmi mai. I nostri due compagni dormivano; mi chinai e baciai con tutta l'anima la diletta moglie mia che non intese, stavolta, il senso del mio lungo bacio e tornò serena, si appoggiò ancora alla mia spalla, sorridendo!

15 marzo 1879. Ho riveduta la A., quella ragazzina che mi fece tanto bene! Nell'agosto del 1877 forse mi sarei ucciso. Da due giorni ero in uno stato di abbattimento spaventoso. Trovai quella bambina, le diedi dei soldi, la baciai, la accarezzai, la tenni con me, e una voce di dentro al cuore mi disse: Somiglia alla bimba che tu avrai dalla tua Lidia! Fui tranquillo, felice, guarito. La realt

Senza fine la baciai, la baciai, mentre Graziella implorava come in sogno con una voce monotona quasi meccanica piangendo felice. Lavami, lavami, lavami, amore, lavami! La camera si gonfiò di delirio e di fantasia. Navigava in cielo, forse rapita dalla corrente della via Lattea. Notte illimitata, ebbra di sublime. Notte fuori dallo spazio e dal tempo.

E mi stese la mano, che io afferrai prontamente, e lungamente e divotamente baciai. Oh, sire Iddio, questa è felicit

Si era intanto venuta levando un guanto e mi stese la mano, che afferrai con ambe le mie e baciai. Mi dica dove sta susurrai. Non verrò, ma me lo dica! La prego! rispose, atterrita, disperata, come se si difendesse a un punto da me e da stessa. Le scriverò. Addio! Mi dica replicai se quegli che parlava con Lei... No no! diss'ella, e sorrise. Solo quando sorrise le vidi lagrime negli occhi.

Le baciai la mano con affetto fraterno, mi ritirai nella mia stanza, perchè sentivo bisogno di trovarmi solo, per piangere in libert

Ogni più piccolo particolare, disse Bruno. Tu avevi un cappello coi papaveri. Io ti dissi che eri bella, e ti baciai sulle guance. Tu mi stringesti al petto. Ti chiamai Nicla; e tu mi dicesti di chiamarti sempre così.... Sono passati dodici anni, amore mio! mormorò Nicla.