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Aggiornato: 29 luglio 2025


Mi ricordo che durante il viaggio tenni sempre il Leopardi tra mano, che una volta, aprendolo, vi lessi: Perì l'inganno estremo, Or poserai per sempre Stanco, mio cor... e che allora baciai il libro. Mi pareva quasi che il poeta unisse nella sua desolazione mortale le anime nostre.

Ci eravamo sposati per amore; amavo Lucia con tenerezza paterna ho dieci anni più di lei! E poi!... Aveva confessato; mi s'era buttata ai piedi implorando: Perdonami!... o ammazzami! Sembrava una pazza.. La presi tra le braccia.. la baciai... e le perdonai! E l'ingrata ha ricominciato? lo interruppi.

Tu, venuta per compier l'anatèma Che un'altra mi scagliò, quand'io non volli Da amor turbati i miei futili sogni Di gloria!... Oh!... Mille volte maledetta Quella tua bocca ch'io baciai fremendo! Quelle tue carni che col labbro mio Consacrai tutte!

Aveva cessato di lamentarsi quando conobbe che io l'avevo scorto e che mi avanzavo verso di lui. Per quanto fosse urgente il pericolo io non volli lasciare quel sofferente senza tentare ogni mezzo per liberarlo. Mi avvicinai e lo baciai sulla fronte.

FESSENIO. Oh! oh! oh! Tu non l'hai bevuta perché ancora essa ha baciato te e tanto di te ha succiato quanto tu di lei: per il che tu beuto lei non hai ella te. CALANDRO. Or vedo ben, Fessenio, che tu sei piú dotto che Orlando, perché per certo cosí è; ché io non baciai mai lei che ella non baciassi me. FESSENIO. Oh! vedi tu se io il vero te dico?

Perchè io ora sono malata. M'appressai di nuovo al letto, strinsi la mano di Lidia e la baciai; poscia uscii, mentre Lidia, dimenticando il mal di testa paventato, si disponeva a leggere tranquillamente il romanzo francese. Ettore Caccianimico aveva previsto tutto ciò da un pezzo. Noi ci eravamo amati troppo in fretta.

Da un mese vado in uno studio da pittore. M... sta facendo il ritratto di una sposina, morta st'anno. Nello studio vi sono i suoi abiti, i suoi pizzi, i suoi nastri. Un giorno li toccai con riverenza, un altro senza che io tanto ci pensassi, chinai la testa su uno di quegli abiti e lo baciai. Amo quella morta, ed è bruttina: ma era donna!

Io non seppi staccarmi da quel letto di morte rimasi. Vennero ad inchiodare la bara; la baciai per l'ultima volta e volli dirle "a rivederci," ma le lagrime fino a quel punto represse mi rigarono il volto e bagnarono le sue guancie cadaveriche, e senza volerlo mi venne detto "addio" più triste, più affannosa parola, e più propria. "Addio, benedetta creatura, addio."

Egli affrontò la mitraglia nemica, alla testa della colonna che decise della vittoria nel ottobre. Rimase sul campo esangue, colla sua Lia accanto, sinchè, terminata la pugna, essa lo fece trasportare nella stanza in cui lo baciai moribondo.

A questo punto lo scalpitare dei cavalli, gli urli e le bestemmie presero un tono così alto che le manine di Alessio trasalirono nelle mie. Temendo che si spaventasse nel sonno, mi chinai su di lui e lo baciai in fronte. Intanto i carrettieri avevano raggiunto il culmine della salita e discendevano dall'altra parte; il silenzio riprendeva il suo impero alto e solenne.

Parola Del Giorno

serafica

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