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Li buttava da parte con mala grazia, uno su l'altro, non curandosi di acciaccarne le teste, di sgualcirne i vestiti, di ammaccarne le corazze, e gli elmi di latta. Dice donna Lia....

E , nelle vicinanze del sinistro augello, si aggirava uno: giovane, bello, forte, tipo di quella gioventù palermitana propensa all'eroismo del martirio. Cozzo, il valoroso amante di Lia con altri compagni della stessa tempra da lui guidati, avean giurato di liberar i patriotti prigionieri nel forte di Castellamare. Ed eran molti i detenuti appartenenti per la maggior parte al fiore dei propugnatori della Libert

Ecco, scendo al tuo canto, o mio biondo poeta: la tua cura secreta, dimmi, ti sforza al pianto? Bada, Arcadelte, bada: è questa la malia. A voi, Madonna Lia, l'anima mia e la spada. O mio biondo Signore oltre all'occhio lucente della Donna ridente, sai tu leggere in cuore? Arcadelte, non fare: È l'inganno, è l'inganno.

Il sole cadeva dietro gli alti colli, quando la grossa signora mise un lungo sospiro, e s'alzò in tre tempi: era l'ora solita della passeggiata. Ci accompagnate? domandò al Furlani. Con tanto piacere, signora, questi rispose inchinandosi. Lia, figliuola mia, vieni a metterti il cappellino dunque. E la signora uscì, seguita dalla fanciulla che vicino all'uscio si voltò due volte. Furlani sedette.

Ma a un tal pensiero si sentì stringere il cuore, provò uno strano sconforto. Rivedeva netta l'immagine di lei, con tutte le seduzioni: si ricordava del suo sorriso, delle sue parole, de' suoi minimi gesti.... E la scacciava; cercava di contrapporle l'immagine di quell'altra. Ma quell'immagine si presentava sbiadita, la vedeva come attraverso un vapore. Amava Lia.... l'amava con tutta l'anima sua.... la povera fanciulla non era bella; ma era tanto buona, aveva gli occhi così dolci!... O ch'egli non aveva forse provato un momento di vera felicit

Ma l'indomani non lo fece; non ne ebbe il coraggio: si sentì preso dal solito malessere, dal solito orribile stringimento di cuore: parvegli come se tutto morisse dentro di lui e attorno a lui. Però addusse a stesso le solite scuse: non avrebbe potuto veder più Lia ogni giorno.... si sarebbe mostrato più freddo con Serafina, ecco.... doveva stancarsi finalmente quella donna!

Di questo suo compiacimento si adduceva a ragione che le Ascenti erano a villeggiatura, non avrebbe potuto veder più Lia ogni giorno.... ora gli era necessaria quella fanciulla.... E a scongiurare un nuovo pericolo, si mostrò premurosissimo verso di Serafina, s'adattò a ogni suo desiderio, corse a ogni suo minimo cenno. E la capricciosa ne profittava.

giovane e bella in sogno mi parea donna vedere andar per una landa cogliendo fiori; e cantando dicea: <<Sappia qualunque il mio nome dimanda ch'i' mi son Lia, e vo movendo intorno le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi a lo specchio, qui m'addorno; ma mia suora Rachel mai non si smaga dal suo miraglio, e siede tutto giorno.

giovane e bella in sogno mi parea donna vedere andar per una landa cogliendo fiori; e cantando dicea: <<Sappia qualunque il mio nome dimanda ch'i' mi son Lia, e vo movendo intorno le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi a lo specchio, qui m'addorno; ma mia suora Rachel mai non si smaga dal suo miraglio, e siede tutto giorno.

Quelle parole aveano un accento di simpatia, e si capisce con quel colpo d'occhio intelligente che distingue i nostri meridionali, il padron di casa avea indovinato che le belle viaggiatrici eran gente di conto e bastava per ciò gettar uno sguardo sul distinto, nobile e vezzoso volto delle due compagne dei Mille. La Lia, di bellezza non comune, pure era conosciuta in quella casa.