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Sarebbe fra due persone che pajono nate espressamente per accoppiarsi, disse il Pipélé sorridendo. Ah ? ma chi sono dessi? Sono... eh, eh, signor maggiordomo, vorrei dirglielo d'un colpo, ma mi piacerebbe lasciarlo indovinare! Ecco, la sposina è una giovinetta bella come il sole, piena di grazia e di bont

Il tuo amico deve parlar certo del Bey di Tunisi, dacchè la futura sposina lo guarda a quel modo con la bocca aperta, disse lei con un sorriso sarcastico impercettibile, come se non avesse sentito quel che aveva detto il marito.

La sposina sorrise cogli occhi luminosi, e la graziosa testa sotto al piumato cappello ondeggiò salutando a destra e a manca. Allora, dalla folla, cento mani si stesero verso di lei, ed ella leggiadramente sostò sull'ultimo gradino, e tese le sue mani a tutte quelle mani, e sorrise a tutti quei sorrisi, ringraziando e salutando.

L'estate era splendida; e la sposina usciva molto a far lunghe passeggiate e gite in montagna; e la sera cantava in tutte le feste e i concerti, perchè aveva una voce limpida e chiara, tutta trilli e gorgheggi come quella di un'allodola. I lucenti occhi azzurri di Klasen la seguivano; e la russa, dal suo giaciglio, lo guardava, leggendogli in volto i pensieri.

Quando la signora Merelli espose timidamente lo scopo della visita, Gavazzini mise mano al portafogli e con perfetta cortesia le consegnò venti lire, guardando Marta con insistenza, tanto che ella sentì il suo facile rossore di sposina salirle subito alle guance.

Ma poi, dando luogo alla riflessione, e rimettendosi, disse con maggior calma: Oh non è possibile! mio marito è un galantuomo; non ha mai fatto del male; e non credo assolutamente ch'egli corra il pericolo ch'ella dice. Ed io vi dico, bella sposina...

E poichè Varedo osservava che quell'abbondanza di fiori avrebbe fatto credere a un banchetto di sposi Oh disse la ragazza in questo caso gli sposi sarebbero loro due... Ma non s'illudano... Quei fiori non sono per Diana, per lei; sono per un'unica persona che, proprio, non è una sposina... Ma dopo tutto, beate le civette!... E beati quelli, uomini e donne, che dimenticano la loro et

Aveva appena aperto gli occhi gnaulando, quando la mamma decretò, che gli si sarebbe messo nome Giovanni com'il nonno, e se ne sarebbe fatto un avvocato. Chi ha roba, ha liti. Il bimbo era venuto su sano e robusto, con tutt'altra inclinazione che per il codice, a giudicarne dalla sua passione pe' bastoni, su' quali cavalcava tutto il santo giorno, e per certi cappelli da generale con fiocchi e franzoli di carta, sua manifattura, che mettevano come un fruscio di foglie dovunque passasse galoppando. Poi una sera, in casa dello zio, gli avevano messa sulle braccia la cuginetta nata d'allora, e gli avevan detto ridendo: bacia la tua piccola sposina. Il fanciullo era diventato rosso sino alla radice dei capelli, aveva fatto una smorfia che voleva essere un sorriso, e aveva appiccato un bacio tanto forte sulla guancetta della bimba, che questa s'era messa a strillare. Così li avevano fidanzati sin dal nascere; e a mantenere sempre viva quell'idea ne' loro piccoli cervelli, la nonna alludeva, don Bastiano e donna Rosaria alludevano, don Alessio, donna Costanza, le serve.... fino i gatti di casa: tutt'e due ricchi, tutt'e due figli unici, era naturale: la sposa non avrebbe cambiato nemmeno di cognome. Essi soli non pronunziarono parola che accennasse a quell'accordo de' parenti: però la piccola Lola, sin dall'et

Sposina delle mie viscere, come capisco ora i parigini! , è vero, ci sono dei Mozambicchi a Parigi, ce ne son troppi, e voi siete la regina della tribù.

L'archeologia mi occupa tanto: cerco libriccini, leggo, annoto, confronto, vorrei farmi conoscere e entrare in qualche commissione, ma quante volte, quando splende il sole e le pagine sono gialle e rose dai tarli, quando la primavera regna e rifulge ed anima e suscita e tormenta, e la carta morta sta morta, quando una donna, una sposina entra a visitare la Biblioteca, una sposina con un mazzetto di viole e l'oblato sta giallo su un mucchio di libri a studiare le teorie della poesia rettorica o di Dio scolastico, quando da una finestra col sole entra il suono di un pianoforte ed io mi sento il cuore gonfio, quante volte dico: Al diavolo, o carte vecchie!