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Aggiornato: 8 luglio 2025
"Maladetta gotta! Dio mi perdoni, perchè la gotta si può maledire senza scrupolo di coscienza; ma la contrizione l'avr
Dio ti perdoni, accecato! potè solo profferire la misera, e spirò. E Dio l'ha perdonato, sclama il priore suo malgrado e quasi parlasse fra sè. Goccelino andava in cerca ancora della bambina, soggiunge l'abate, allorchè Bonizone entra nella fatale camera. Egli si getta ai piedi del figlio, gli abbraccia le ginocchia, e lo supplica di contentarsi di un delitto solo.
Chi aveva ragione di noi due, eh?... Dove sono i vostri tedeschi?... Quanto pagherei a sapere dove ha portato la sua pancia quel prepotente del Geisenburg! Ah se avesse fermato me invece che voi, quel giorno in piazza San Marco, avrebbe trovato pane per i suoi denti.... Ma voi, Dio ve lo perdoni, siete un coniglio....
«Signor Martino, egli dice quando per la prima volta si trova con lui, se le ho mancato di rispetto, mi perdoni; io non sapeva che ella fosse lo zio della signora Costanza. Io? Sta zitto... cioè che ho una figura odiosa; questo l'hai detto; guardami bene, ti pare proprio che io abbia una figura odiosa? Donato ride. «Hai sospettato che io fossi un usuraio; non è forse vero? È vero.
A chi lo dici! Ero ben cattiva; rispose ella, reclinando la bionda testa sul petto del compagno. Ma voglio che tu mi perdoni; voglio che tu viva, che non ti ammali più, mio povero Rizio. Che viso hai tu, quando soffri! e come mi levi allora il coraggio! Ho combattuto, ho resistito a lungo; ma sono stata vinta, vinta, per non ripigliarmi mai più. L'ho detto ieri, l'ho giurato a me stessa: non sar
Mi perdoni? domandò lei, umilmente, dolorosamente, sentendo bene che fra loro era gi
Di par l'avere e 'l dar, marito, poni; fa, com'io a te, che tu a me ancor perdoni: 143 e sia la pace e sia l'accordo fatto, ch'ogni passato error vada in oblio; né ch'in parole io possa mai né in atto ricordarti il tuo error, né a me tu il mio. Il marito ne parve aver buon patto, né dimostrossi al perdonar restio. Così a pace e concordia ritornaro, e sempre poi fu l'uno all'altro caro.
Non fu che un soffio, per altro; ma egli intese quel soffio. Dio perdona; diss'ella. Oh! perdoni a tutti; rispose Maurizio. Gisella aveva mossa la mano; ed egli aveva presa quella mano. Gisella allora volse gli occhi, come invitandolo a seguire il suo movimento; ed egli pure volse gli occhi dove ella accennava. Ah! che voleva dir ciò?
Ho sempre creduto che quando si presentano due gentiluomini, per incarico di un terzo, a chiedere una spiegazione... Uno schiarimento, perdoni! interruppe lo Schwabe.
Mi si perdoni la digressione, e torniamo alle stoltezze del secolo decimoterzo. Del resto, dopo poca e oscura guerra, fecesi una prima pace tra la lega guelfa e il papa per una parte, e Federigo dall'altra.
Parola Del Giorno
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