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Aggiornato: 4 luglio 2025
E poco stante comparve sull'uscio quella vecchia governante che i lettori conoscono, col naso bitorzoluto e il mento fiorito di peli, tutta chiusa nella sua gonnella di lana nera, nella sua cuffia e nel suo grembiale di pannolino. Non è ancora venuto nessuno? chiese Bonaventura. Padre, no. Appena verr
Seguiamone le mosse con D. Pippo Romeo: Si spoglia del vestito, si attacca un panno innanti, Divide le incombenze a tutti i servi astanti. Chi scioglie papigliotti, chi intreccia nocche e veli, Chi penne, chi fettucce e chi posticci peli; E mentre al disimpegno ciascun di lor s’adopra, Superbo di sè stesso si accinge il fabbro all’opra.
Il nostro fante è affiatato colla pioggia, glorioso impasto di grigio-verde bagnato bestemmie cicche, peli di barba, pidocchi, capelli polverosi, sguardi di buon cane, risata furba, verruche, sudore, fango, l'innamorata e piccirilli, signor tenente, l'ultima m'è nata... tengo la fotografia... e la pagnotta. Filiamo avanti coi bersaglieri ciclisti.
Ma chi avesse in questa medesima pístola letto, avrebbe potuto vedere di quali versi san Girolamo avesse inteso; e massimamente nella figura, la qual pone, d'una femmina non giudea, ma prigione de' giudei, la qual dice che, avendo raso il capo, e posti giú i vestimenti suoi, e toltesi l'unghie e i peli, potersi ad uno ismaelita per via di matrimonio congiugnere: forse con minor fervore, avendo la figura intesa, avrebbero quelle parole contro a' poeti allegate.
La sua faccia era repulsiva per la carne scrofolosa gualcita dal coltello anatomico, per le contrazioni che gli avevano lasciato il segno sulle guance scarne e sulle palpebre rosse e senza peli. Ci considerava uomini superiori e ci radeva con una delicatezza femminile, raccontandoci sovente il suo amore sventurato.
Piccolo, tozzo, formidabilmente quadrato di spalle, col viso senza neppure i peli delle sopracciglia, con due furbi occhi cilestri, il signor Pfaff non era in nulla mutato dall'ultima volta ch'io l'aveva visto, e dimostrava una diecina d'anni meno de' suoi sessanta.
Compiuta la bisogna, Luca Marino fermò la chiatta. Poi a grandi passi lenti salì la riva, verso l’orto. Era un uomo di quarant’anni circa, alto, magro, con la faccia rossiccia, calvo alle tempie. Aveva baffi di colore incerto e una manata di peli sparsa disugualmente per il mento e per le guance; l’occhio un po’ torbido, senza alcuna vivacit
Gli altri si credettero in dovere di ribadirgliela con una decina di mazzate. E le vescichette piene di vino, celate fra i peli della parrucca, scoppiarono lasciando uscire su la fronte di Lindo un liquido rosso il quale aveva tutta la somiglianza col sangue. Tremenda vista! Pilato presentò il nazzareno agli astanti mormorando: Ecce homo!
Era una donna di poche lettere, ma di molto buon senso. Il babbo, felice memoria, faceva un gran conto dei suoi consigli e dichiarava di essersene trovato sempre bene. Ora, la mamma mi diceva: «Figliuolo mio, tu sei della stoffa con cui si fanno i mariti disgraziati.» Come si vede, la santa donna non aveva peli sulla lingua.
Non degli enormi cravattoni allarmavasi il Governo, non dei ricci a foglie di lattuga delle camicie, non dei ninnoli pendenti sulla sottoveste; ma di certi peli che i giovani si lasciavano crescere sul viso, abitualmente raso, di pochi capelli non incipriati sulla fronte, e di non so che gambali di calzoni tendenti ad allungarsi dalle ginocchia ai piedi: minacce, codeste, che facevano pensare ai pericoli che poteva correre il Regno.
Parola Del Giorno
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