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Aggiornato: 13 novembre 2025
Il bieco occhio geloso in me fisando Passan fra sterpi e guai Esse, un’orrenda profezia lanciando: «Tu pur, tu pur verrai.» Quando, ne l’ora oscura, Penso che sei da me così lontano, E mi striscia ne l’anima Il sinistro timor ch’io t’amo invano, E questo amor mi porter
Voi la vedete, signora, quella massa oscura che comparisce a tramontana da noi: ebbene quella è una nave da guerra d'alto bordo del Bonaparte venuta nello stretto per dar leggi a tutti.»
E venduti i suoi campi e dispensato Ogni suo avere a' poveri e alla Chiesa, Volle che il viver suo fosse immolato Ad oscura umilt
Messa una cappa oscura, se ne uscì dunque il Palavicino vagando pei luoghi solitarj di Roma. Chi gli avrebbe detto nei primi giorni in cui ebbe riveduta la duchessa, quando sentiva per lei un affetto sì forte, chi gli avrebbe detto che il supremo compimento de' suoi desiderj sarebbe stato il supremo de' suoi tormenti? Attraversando le contrade, non sentiva a parlare che della signora di Rimini e di lui. Chi diceva una cosa, chi l'altra, e tutte erano per lui acutissime fitte. Pensando poi che anche all'orecchio della Ginevra, in que' momenti poteva esser parlato delle feste della signora di Rimini, sentiva sulle proprie guancie salire il rossore della vergogna, quasi egli avesse commesso una colpa detestabile. Per questa vedeva non essergli più possibile di comparire innanzi alla Ginevra, di cui mai non avrebbe saputo sostenere lo sguardo.... Ma nel punto stesso, riandando le parole del Morone, il quale aveagli detto che la Ginevra sarebbe partita tra poco, il pensiero che alcune ore prima egli l'aveva veduta per l'ultima volta, e forse non l'avrebbe riveduta mai più, lo percuoteva con più duro flagello.... e però irresistibilmente portato come da una forza indipendente dalla volont
GERASTO. Su, mano a' fatti, ché la buona volontá senza l'opere non val nulla. Entriamo in casa in quella camera oscura. ESSANDRO. Non posso adesso. GERASTO. Quando le donne non vogliono, dicono non possono. ESSANDRO. Or sapete che la padrona sta gelosa di noi e ci tien sempre gli occhi sopra? GERASTO. Tu dici bene; ma andiamo in questa camera vicina, ch'io ne ho la chiave.
In quel fral maledetto sfavilla Una luce che a Dio somigliò. Spaventosa e sublime parola! Dio nell'uom crea di luce uno spirto, Che dovunque Dio s'alzi trasvola, Che l'abbraccia, che in lui tutto può. Antichissima colpa ed oscura Dal felice cospetto del Padre Quell'altissima un dì creatura Discacciò, preda a vermi e dolor.
Certo non gli avrebbe dato alcun fastidio; ma non per orgoglio, bensì per quella mitezza che era l'essenza dell'anima sua. Proprio la donna di cui aveva bisogno per quei tre, quattro tutt'al più sei anni di vita oscura a cui poteva essere condannato, se un colpo di fortuna, inatteso, non cambiava le cose.
Aggiungete niente affatto, e il giuoco è finito. Io domandavo la spiegazione di una parola oscura; ecco tutto. Orbene, ecco qua il senso vero della parola, poichè non voglio lasciarvi colla impressione di aver tenuta a braccetto la Sibilla Cumana.
Tal minacciava; e da la fronte oscura Per gli occhi fiamma sfavillava intorno, Gelidi i capitan d'alta paura A le tende ciascun fa suo ritorno; Quivi, presaga di più rea ventura, La vinta plebe al trapassato giorno Volgea la mente, e tra' più rei martiri Bestemmia d'Ottoman gli empi desiri.
Vi piace, qui? le domandò lui. .... Sì ella rispose, dopo un minuto di esitazione. È sempre così oscura, la casa? Sempre. Io odio la luce, in citt
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