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La contessa Gisella gli aveva detto di aspettarla. E forse aspettarla era male. Ritornando, la signora avrebbe trovato il marito di cattivo umore, tanto nervoso da non lasciar passare il menomo complimento, da veder tenerumi, smancerie, svenevolezze in ogni discorso.

Il Perego colla faccia ancor più trista e sparuta per la barba da fare, ancor più sudicio e straccione per quei sei o sette giorni di campagna, scrollava il capo e mormorava tra : La catastrofe, lo sfacelo è imminente, inevitabile! E si portava il cordoncino del pince-nez dietro l'orecchio con un moto più nervoso del solito.

BARITONO I. Tiranno di un paese qualunque, personaggio nervoso e atrabiliare. PRIMADONNA. Moglie di Baritono, donna di carattere indipendente e soggetta a frequenti deliquii. TENORE. Giovane di oscuri natali, di temperamento epatico, affetto di itterizia, e di idropisia cronica.

Un trasalimento nervoso scosse il corpo del greco; distese le braccia, aprì le mani convulsivamente chiuse, emise un sospirone e sbarrò gli occhi arrestandoli sul volto del negro. Un «ohdi sorpresa e di terrore gli uscì tosto dalle labbra. Si stropicciò gli occhi più volte, poi gli riaprì tornando a fissare il negro che era sempre curvo su di lui.

Quel giorno un giorno qualunque, di dopopranzo si era disteso sulla poltrona, una gamba a cavalcioni dell'altra, lo stuzzicadenti in bocca, ed un volume delle edizioni Treves in mano, con la determinazione netta di leggere. Il libro era interessante; ma, caso nuovo e strano, il lettore era molto distratto; dirò di più, era nervoso ed inquieto.

La bellezza di Maria turbava ancora, in qualche notte di veglia, il sistema nervoso del duca; ma appunto, siccome le sue preghiere non riuscivano a commuoverla ed il suo male, dopo tali incontri, soffriva di recrudescenza, così, anche per rispetto all'igiene, diradò le visite.

Le fisiche consistono nell'abuso delle bibite alcooliche, o di quelle che eccitano il sistema nervoso, nell'uso della digitale, dell'aconito, della belladonna, ecc.

Il buon Michele si pose a passeggiare; ma gira e rigira, ogni volta che guardava l'orologio, quella benedettissima lancetta non avanzava mai; pareva che avesse il granchio!... Allora egli si sentiva addosso, con un orgasmo nervoso, il bisogno di rivederla, di trovarsi con lei, di farle una scena!... Intanto, per non perdere il tempo, ruminava nella mente le frasi meglio adatte colle quali egli avrebbe fatto colpo, rimproverandola.

L'Elena lo guardò meravigliata, co' suoi grandi occhi grigi e limpidi. Ma, all'incontrare quello sguardo, Vicenzino si fece rosso come una fiamma, e, sentendo di non poter tacere più a lungo, si alzò ed uscì in giardino. Passeggiò un pezzo, agitato, nervoso, commosso, ma profondamente felice. Gli era sembrato di leggere una speranza in quegli occhi grigi.

Ma anche in quei momenti si parlavano assai poco: l'uno nervoso, irritato perchè offeso nel suo orgoglio, pieno di desiderii per quella donna ammirabilmente bella, che era sua moglie e gli apparteneva così poco: l'altra sempre assorta nelle sue tristi meditazioni, sollevando appena di quando in quando i suoi occhioni, in cui la sofferenza metteva spesso delle lacrime. Passò un mese.