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Va a fare la sua corte alla Fioresi, disse Fausta, che lo seguiva con l'occhio. In fondo alla terrazza, a sinistra di chi entrava, Giselda Fioresi era seduta con la madre. La fanciulla dalla chioma fulva indossava un abito leggero color turchino con le maniche di prezioso merletto.

E gli occhi di Fulvio, di un tetro azzurro, lampeggiarono di passione. Ella restava innanzi a lui, senza mostrare alcun turbamento, sorridendo ancora, tutta rossa, con le belle braccia bianche e prosciolte sotto il merletto nero delle maniche.

Ella indossava un vestito di merletto nero, non aveva altro che due perle agli orecchi, e in testa un grande cappello Rembrandt, dalla tesa spiovente, coperto di lunghe penne di struzzo.

Era di merletto, ma di quel tal merletto antico che chiamano punto di Venezia, lavorato sottilmente a rilievi di fiori a rabeschi, con lo stemma dei Vivaldi ripetuto più volte sui lembi; la qual cosa significava che quella veste, a cui si poteva dare il prezzo di forse dugentomila lire, era stata trapunta a bella posta per una dama di quella casata.

Trovò nel prezioso cassettino di ebano, tutto odoroso di profumi antichi, tutto pieno di morticini sotto la forma di un braccialetto, di un ditale, di un frammento di marmo, di un brandello di merletto, di una perla smarrita, queste tre lettere che formano un morto solo che furono un sol lutto. 12 Maggio...

La prima cosa che ella tentò, per aprire la sua intelligenza, fu la lettura dei libri di Paolo Spada. Dopo pranzo, quando egli, fumate nervosamente quattro o cinque sigarette, si levava come mosso da un impulso automatico, per sedersi a scrivere, ella si levava e spariva. Nella sua borsa da lavoro, accanto al merletto all'uncinetto, delizia borghese di altri tempi, ella aveva sempre un volume, dei varii fra romanzi e novelle scritte da Paolo Spada: e in camera sua, si metteva a leggere. Lo stile prezioso, ricercato con quella tortura mentale che era una delle grandi qualit

Mentre più che mai sentiva l'insufficienza delle sue forze, mentre più che mai capiva che, senza un aiuto, egli non sarebbe riuscito a cavarsi da quel ginepraio, sentì bussare alla porta che dava sulla galleria, e prima che avesse fatto in tempo a girar la maniglia, vide entrare nella stanza la madre col capo coperto da una cuffia di merletto e il corpo grasso e floscio avvolto in un accappatoio di lana bianca.

Veramente si trattava di una spettatrice: era una giovinetta che stava nel palco numero 2 di prima fila, seduta di fronte alla scena e quindi vicinissima. Una giovinetta dal volto pallido e lunghetto, un po' magro; sulle linee esili del collo ricadevano due grosse treccie nere che erano appuntate, con semplice ed elegante ornamento, da certe stelle di tartaruga bionda; vestiva un abito di lana grigia, terminato alla radice del collo da una arricciatura di merletto bianco, chiuso a quel punto da una stella più grande di tartaruga; oscuri i guanti. Aveva ascoltato con molta attenzione, ma la seriet

I fiori di lilla bianchi e violacei, i diamanti e le amatiste, erano in rispondenza coi due colori del vestimento della marchesa Ginevra. La bellissima donna indossava un'ampia veste di raso color di lilla tenero, e una sopravveste di merletto finissimo, sopravveste da duchessa, se pure è vero che le duchesse vestano più sfarzosamente delle altre donne.

Ella portava sempre una delle sue vestaglie di lana bianca, dalla forma di peplo, che odoravano di violetta, poichè fra le arricciature di merletto del collo, fra le morbide pieghe del petto, alla cintura, spuntavano dei freschi mazzolini di violette. Ella guardava, con gli occhi fatti quasi più grandi e un po' vitrei dalla lunga contemplazione. Che hai? disse Ferrante, baciandole le mani.