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Aggiornato: 28 giugno 2025
Ah! questo è troppo proruppe Gabriele livido, febbrile, esaltato, Ella si prende giuoco di me. Maritata?... No, non è possibile. E chi è la guantaia di cui mi parla...? Io non ci vedo più, mi sembra che il cervello mi si turbi... è un orribile incubo questo...
MASTICA. Ma avertete che bisogna star un anno in banchetto per ristorarmi della paura presa per avermi cacciato di casa senza cagione e senza mangiare. SENNIA. Eh! dilla su. MASTICA. Olimpia è maritata... SENNIA. È maritata la mia figliuola? MASTICA.... con un gentiluomo... SENNIA. Chi gentiluomo? MASTICA.... che s'era finto vostro figliuolo. SENNIA. La mia figliuola è maritata?
La maritata era quell'altra! e intanto continuava a ritirarsi, restringendosi in fondo al divano; non sapeva più quel che si facesse, asciugava il sudore coi guanti, cercava la lente che teneva nell'occhio, avrebbe voluto rispondere, ma non sapeva infilar due parole. Quella che avrebbe infilata molto volentieri, sarebbe stata la porta.
Una di esse si maritò, e dopo il matrimonio riprese il legame con l’amica la quale divenne incinta! Bisogna ammettere che la donna maritata aveva, passando dalle braccia del marito in quelle dell’amica, trasportato sulle parti genitali di quest’ultima qualche goccia di sperma!
Per adesso Roberto e Sofia sono indifferenti, poi si conosceranno meglio, si potranno apprezzare... ed allora... chi sa, chi sa! Tu avresti lode di buona madre per aver maritata prima la maggiore... Infatti... A me non mancheranno mariti, ho appena diciotto anni. Poi voglio divertirmi, voglio ballare ancora, voglio godermi questa mia gioconda gioventù con la buona mammina, mammuccia...
GERASTO. Maritaremo subito Fioretta e la caveremo di casa, che non è buona per servire: è troppo delicata, pare una gentildonna; ne troveremo una piú rustica, che possa spezzar legna, carriarle, far la bucata, star in cocina e sovra tutto, bisognando, toccar delle bastonate. SANTINA. Fioretta l'ho maritata giá. GERASTO. L'ho maritata io con un mio amico con men di dugento ducati di dote.
Io se conoscessi una donna innamorata, le consiglierei le acque di Recoaro, disse Fausto stizzito. Per averla vicina? No. Non l'avrei vicina perchè parto domani. Per guarirla dell'amore come lei. La prego di credere che io non ho avuto bisogno di guarire. Non ne ero malata. Mai? Mai. Poi ripigliò: Forse, quando mi sono maritata... Era un modo di troncare il discorso.
Parlandone per caso coll'Isabella, una loro sorella maritata a quel capo ameno di Isidoro Giambelli, agente teatrale, misero anche a lei una gran voglia di essere della partita; ma non si poteva lasciare a casa la suocera, la famosa ex-mima della Scala, che conserva ancora qualche reminiscenza dell'antico belletto tra le rughe della sua carta geografica, voglio dire della sua faccia.
La ditta portava il nome del padre «Giovanni Monghisoni», ma chi comandava, la vera padrona del negozio, era sempre stata l'unica figlia del Monghisoni: la signora Maddalena, maritata Trebeschi.
Tutti noi, continuava il marchese, rammentiamo lo spavento che ebbero il duca ed Enrica, allora non maritata, e tutte le persone al loro servizio, quando il figlio di colui che la notte scorsa s'è impiccato, uccise il vostro cugino: il conte di Squirace! Il Venosa sospirò. Mi duole ripigliò il marchese aver forse commesso un'indiscrezione, nel tornare su tali memorie.
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