Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 28 giugno 2025


Altri dicevano che il conte aveva troppo manifestamente fatto comprendere che le centomila lire di rendita della fidanzata gli eran più care della fidanzata medesima, tanto che alla vigilia di chiederne la mano, il giovane conte era ancora stretto di strettissimo legame con una signora maritata, ed anzi viveva con lei in Isvizzera.

POLISENA. Ma non per noi. EUFRANONE. Perché no? POLISENA. Perché siamo cosí avezzi alle sciagure che, volendoci favorir la fortuna, non trovarebbe la via. EUFRANONE. Abbiam maritata Carizia. POLISENA. Eh, e con chi? con quel dottor della necessitá, nostro vicino? EUFRANONE. Con un meglior del dottore. POLISENA. Con quel capitan Martebellonio bugiardo vantatore? EUFRANONE Con un gentiluomo.

E prima maritò la maggiore a Luigi IX di Francia con moltissima dote; per la quale cosa essendo ripreso dal Conte, rispose: «Lasciatemi fare, Monsignore, ch'essendo maritata bene la prima con gran costo, mariterete le altre con minore, a cagione del suo parentado.» E il fatto accadde come egli aveva preveduto: imperciocchè Eduardo III d'Inghilterra, per essere cognato del Re di Francia, tolse la seconda con dote minore, ed in appresso Riccardo di Cornovaglia, suo fratello, eletto Re dei Romani, la terza.

"Glielo domando appunto perchè ho bisogno d'un piacere. Che cosa voglion dire quei versi del Trovatore che dicono: «Non può nemmeno un Dio Donna rapirti a me.» "È maritata la signora?" Tutti si misero a ridere. "," rispose la prima donna; "ma perchè mi fa questa domanda?"

GERASTO. Ho maritata la tua padroncina. ESSANDRO. Con chi? GERASTO. Con un giovane romano, ricco, dotto e bellissimo. ESSANDRO. Chi è questo giovane cosí aventuroso? GERASTO. Cintio, figliuol di Narticoforo, maestro di scola dottissimo. Ci abbiam scritto tante volte che alfin siamo restati d'accordo della dote e d'ogni cosa. ESSANDRO. Come non n'avete fatto parola mai?

E come vi siete maritata con lui che è tanto più vecchio di voi? gli domandò una volta Cardello. È stata la mia disgrazia! Avete la febbre? Che importa! Se il Signore mi volesse! Ma prima dovrebbe far morire questa creaturina qui! La poverina batteva i denti: Sono gi

il Pietrasanta era di quei tali amici da dozzina, i quali non sono degni che si confidi loro un segreto. Innocente segreto, alla perfine, quello di Aloise, che amava Ginevra da sei anni, e le si avvicinava quella sera per la prima volta. Da sei anni? e come mai? esclamò stupefatto il Pietrasanta. Appunto da sei anni è maritata.

Nora la odiava, la detestava, le aveva messo contro lo zio Matteo, l'aveva fatta strapazzare, maltrattare. E quando Nora fosse maritata, non voleva, non poteva restare in casa lei sola, in mezzo alla tresca vergognosa dello zio colla Gioconda, con quella servaccia che tutti i giorni diventava più sfacciata, più cattiva, più insolente!

E poi, e poi, v'era qualche cos'altro, ai lettori noto. Era Violetta a cui Alfredo pensava ancora sempre, sebbene trascorsi sette anni, pari per lui al primo giorno d'amore. Violetta dunque non lo aveva forse mai amato? Essa da oltre un anno, erasi maritata, forse per sommessione ai desideri dei congiunti, o forse per sua elezione? Questo non si sa chiaro.

Ora comincio a comprendere, disse il vescovo; povera contessa! disgraziata nipote! Maritata ad un pazzo!... Io gi

Parola Del Giorno

dell’esule

Altri Alla Ricerca