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Manfredi non potendo più sopportare quelle parole, si fece alla porta, guardò il cielo, poi chiamò i compagni e disse: «Mi pare che si metta al buono

Manfredi, geloso degli arcani di famiglia, ordinò ai suoi con la destra, che si allontanassero; passò la manca sul volto quasi per rimuovere ogni traccia di patimento, e così ricomposto a reale alterezza disse con voce sicura: «Si avanzi

Noi ignoriamo se altrove, ma certo avviene ih Italia, che il mal tempo spesso rimetta di giorno in giorno ad ore determinate, finchè, consumato lo spazio che deve percorrere, cessa del tutto; però adesso cominciava, come nella sera scorsa, a sentirsi il tuono lontano, e a vedersi lo sfolgorío sempre crescente. «L'ora si avvicinamormorò Manfredi. Si leva un fiero libeccio; la piena della bufera investe fischiando l'edifizio, lo scuote, ed accenna mandarlo sossopra; si ascolta il zufolare lontano che fa per quelle camere il cigolío degli usci e delle finestre; la grandine batte scrosciando le invetriate, come se dovesse spezzarle ad ogni momento, o strappate dagli arpioni trasportarle fin Dio sa dove. Santa Maria! pareva il Giudizio finale. Perchè Manfredi si volge intorno la sala con orme vacillanti? Teme egli che quello sconvolgimento sia una guerra che la Natura ha dichiarato contro di lui? Che susurra tra i denti? Santi del Paradiso! ha imprecato le potenze dell'Inferno. La procella imperversa; si fa con le braccia il segno della salute sul petto, e solleva peritoso il volto; viene un lampo; gli occhi di Manfredi, senza ch'ei lo sappia, sono diretti sopra la immagine di suo padre Federigo; quella luce vermiglia parve animarlo di un baleno di vita, e certo il ritratto storse le pupille scintillanti nel sangue, e agitò i labbri a parole di fuoco: guai a Manfredi se quella vista fosse durata più d'un lampo! il suo cervello ne sarebbe stato rotto, il cuore scoppiato. La oscurit

«Io nepote dell'Imperatore Federigogridò tutto stupefatto Rogiero, e la spada gli cadeva dalla mano tremante. «Ma perchè....» dopo riprendeva a fatica quasi anelando «ma perchè non palesarmelo innanzi? Perchè, invece di sospettare tanto vilmente del Re Manfredi, non manifestargli l'esser mio?

Alessandro VI si trovò a due grandi alluvioni, nell'ottobre 1493 e il 5 decembre 1495. Poco dopo le onde del Tevere dovevano trasportare il cadavere del figlio di lui, duca di Candia. Suo fratello, Cesare Borgia, lo aveva fatto trucidare e gettare nel fiume; quel Cesare Borgia che aveva fatto precipitare dalle mura di Castel Sant'Angelo l'infelice Astorre Manfredi e tante altre vittime.

«Fermati, Amira, tu fai torto alla persona del Reesclamò, interponendosi, Manfredi. «Oh! fatti in l

Manfredi, che fino da principio del discorso gli aveva fitto addosso que' suoi occhi scintillanti di malignit

Manfredi venivagli incontro; ma i suoi cavalieri prendeano zuffa con uno de' guelfi del papa, e l'uccideano; ed egli fuggiva e raggiungeva i saracini di Lucera devotissimi di sua casa; e risollevava il Regno. Moriva Innocenzo IV nel medesimo anno; e succedevagli Alessandro IV minor di lui, ma non meno aspro avversario degli Svevi, di tutti i ghibellini.

«No, siatelo in vita: tu l'hai salvata, ella è cosa tua. Bada a quello che fai prima di accettarladisse Manfredi sorridendo; «bada, è dono funesto quello che ti faccio.» «Tra le braccia di Yole cantici celesti mi parranno anche le strida dei dannati

Bartolommeo Pignattello, Arcivescovo di Cosenza, vassallo e nemico di Manfredi, spedito a gran fretta in Provenza, unitosi a Simone Cardinale di Santa Cecilia, andava eccitando Carlo a calare in Italia. Manfredi alla novella di tanti armamenti non si smarrì, ma come uomo di gran cuore e magnanimo si apparecchiò a ben ricevere il nemico.