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Aggiornato: 20 maggio 2025
La letteratura sul Tevere non data solo dal 1870, ma segue la storia delle piene del fiume e, come vedremo, non è possibile rintracciarla oltre l'anno 1495.
Jacobi Locher, alias Philomusi, Carmen de diluvio Romae effuso. Ibid. Dec. 1495. In questo tempo sembra si siano riprese le ricerche tecniche sulla questione del Tevere; Bramante, a quel che pare, diede il consiglio di ritrarre sui colli la Roma abitata, e fece il progetto dei lavori.
L'alluvione dell'anno 1495 è ancora ricordata da parecchie iscrizioni nel Campo Marzio e cominciano in quell'epoca a pubblicarsi in Roma scritti relativi al Tevere, per mezzo della stampa, che gi
Alessandro VI si trovò a due grandi alluvioni, nell'ottobre 1493 e il 5 decembre 1495. Poco dopo le onde del Tevere dovevano trasportare il cadavere del figlio di lui, duca di Candia. Suo fratello, Cesare Borgia, lo aveva fatto trucidare e gettare nel fiume; quel Cesare Borgia che aveva fatto precipitare dalle mura di Castel Sant'Angelo l'infelice Astorre Manfredi e tante altre vittime.
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