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Aggiornato: 31 maggio 2025
Donnino, che gli tenne dietro così di lontan via, lo vide a gran passi traversare la campagna, e poi ben tosto il perdette di vista, e tornando al casolare, ne contava fra meraviglia e paura, le smanie, l'agitazione, esclamando: Deve aver le lune ben a rovescio». Altro che lune! era un demonio, col quale in cuore Ramengo continuò l'errante corso.
Aimè, che torto! Lúcia, ti prego, attende a quel ch'io dico. Non mi lasciare andar cosí istasera beffato a casa, ch'io ti do mia fede che te ne pentirai. FRONESIA. Oh! co! co! Parla a una testaccia, che v'ho steso sopra un fassoletto. FILOCRATE. Aspetto ancora alquanto, se ti muove piatá. FRONESIA. Puoi aspettare. Chi nasce matto non guarisce mai. Il mal tuo non è a lune. FILOCRATE. Deh!
Breve pertugio dentro da la Muda, la qual per me ha ’l titol de la fame, e che conviene ancor ch’altrui si chiuda, m’avea mostrato per lo suo forame più lune gi
Condotta di un miscuglio di ordine dorico, presenta cotesta sconcia depravazione dell'arte, che gli artisti costumano significare col nome di barocco. Contiene cinque cappelle; ha soffitto a crociere, dove anche nei giorni che corrono possiamo osservare l'arme dei Cènci, che fa per impresa campo squartato di bianco e di rosso, con tre lune rosse in campo bianco, e tre lune bianche in campo rosso.
Breve pertugio dentro da la Muda la qual per me ha 'l titol de la fame, e che conviene ancor ch'altrui si chiuda, m'avea mostrato per lo suo forame piu` lune gia`, quand'io feci 'l mal sonno che del futuro mi squarcio` 'l velame. Questi pareva a me maestro e donno, cacciando il lupo e lupicini al monte per che i Pisan veder Lucca non ponno.
Queste ragioni non persuadevano molto Ariberti, il quale, incocciato nella sua tesi, le sciorinò la teorica delle lune. Ed ella, non sapendo più che cosa rispondere, s'appigliò al comodo espediente di andare in collera. Per la prima volta furono dette da una parte e dall'altra delle parole pungenti; a lei venne il mal di capo; egli prese il cappello e la seduta fu sciolta senz'altro.
La contessina Berta sedeva al pianoforte e suonava una romanza per la signora Morselli, che andava inutilmente in visibilio. La serata era fredda, quasi più fredda di quella della settimana antecedente; tutti i convenuti, qual più, qual meno, quale per un verso, quale per un altro, avevano le lune.
Fuvvi in Siena una donzella Disposata a rio signore; Egli infida alma rubella, Ella giglio di candore. Ma il crudele omai l’aborre, Ch’altra donna in cor gli sta. In maremma abbandonata Ei la chiuse in suo castello. Attendea la fiduciata Per più lune il crudo Nello: Fu delusa in sua fidanza! Ei mai più non torner
Vampe e vampe a me salgono dal lastrico che sfioro, errando nel tramonto roseo. L’ultimo fischio echeggia dalle fabbriche, l’ultima rondin stride intorno agli embrici, l’ultimo sogno langue sui garofani dei davanzali, e van le lune elettriche sbocciando in alto, tra una rete ferrea di fili.
Ma siccome non parve a lui che ciò bastasse ad abbellire la dimora dei re di Francia, pensò bene di abbattere ogni cosa e di far sorgere ex novo un palazzo degno di lui e di madonna Diana di Poitiers, favorita di due generazioni, le cui iniziali e le lune falcate dello stemma dovevano poscia vedersi scolpite sulla fronte dell'edifizio, immaginate voi con che gusto di due legittime mogli.
Parola Del Giorno
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