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Aggiornato: 25 maggio 2025
Trovai anche qui, come altrove, che il presente ha maggior diritto alla nostra attenzione che non il passato, perchè alla vista dello stupendo paesaggio che si stendeva dinanzi ai miei occhi dimenticai subito la storia di Bonifacio. Di lassù si scorge una selvaggia regione sassosa, di aspetto severo, sulla quale sorge solitario un tempio dorico, di costruzione moderna, che è il camposanto di Anagni. Più in l
Tre ordini di gradini e tre ordini di logge accolsero gli spettatori: nei gradi a mezzodí le dame; di fronte a loro il cardinal legato Capponi e i magistrati; a destra e a sinistra i cavalieri. Nella scena dell’azione s’ergeva un tempio dorico circondato d’alberi; nell’alto, al principio, s’aprí una nube e apparve Giove in mezzo agli dei; e a lui Venere, con a lato il figliuolo cui accennava, chiese licenza di scendere in terra per soccorso e consiglio delle misere donne. Giove, manco a dirlo, assentí, e la nuvola si rinchiuse. Ed ecco uscire dal tempio un coro di sacerdoti, i quali si disponevano a sacrificare alla dea un leone un capro e un drago, quando a suono d’una musica sí dolce che
Condotta di un miscuglio di ordine dorico, presenta cotesta sconcia depravazione dell'arte, che gli artisti costumano significare col nome di barocco. Contiene cinque cappelle; ha soffitto a crociere, dove anche nei giorni che corrono possiamo osservare l'arme dei Cènci, che fa per impresa campo squartato di bianco e di rosso, con tre lune rosse in campo bianco, e tre lune bianche in campo rosso.
Due edizioni ne registra il Mazzuchelli, entrambe fatte in Roma dai fratelli Dorico nel 1529 e nel 1538 ; e la diligenza del Mazzuchelli era, di solito, cosí grande che difficilmente si può negar fede alla sua testimonianza . Ma quella del 1529 né trovò il Salza, che alla commedia del Belo dedicò uno studio speciale , né sono riuscito a trovare io medesimo.
Il Monumento del 2 maggio, che sorge nel punto dove furon fucilati il maggior numero degli Spagnuoli, benchè non abbia un valore artistico pari alla fama, è, per servirmi d'una parola da strapazzo ma significativa, imponente. È semplice, nudo, e al parer di molti anche pesante e sgraziato; ma arresta lo sguardo e il pensiero, anche di chi non sappia che cosa sia; a prima vista, si capisce che in quel luogo dev'essere accaduto alcun che di tremendo. Sopra un rialto ottagonale di granito con quattro gradinate, s'innalza un grandioso sarcofago di forma quadrata, munito d'iscrizioni, di stemmi, e d'un bassorilievo che rappresenta i due ufficiali spagnuoli morti il 2 maggio nella difesa del Parco d'artiglieria. Sul sarcofago sorge un piedistallo d'ordine dorico, sul quale stanno quattro statuette che simboleggiano l'amor di patria, il valore, la costanza, la virtù. In mezzo alle statue s'erge un alto obelisco, con suvvi scritto a caratteri d'oro: Dos de mayo. Intorno al Monumento si stende un giardino rotondo, intersecato da otto viali che convergono al centro; ogni viale è fiancheggiato da cipressi; il giardino è cinto d'una cancellata di ferro, circuita alla sua volta da una gradinata di marmo. Quel boschetto di cipressi, quel giardino chiuso e solitario, in mezzo al passeggio più allegro di Madrid, è come una immagine della morte in mezzo alle gioie della vita; non si può passar di l
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