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Aggiornato: 2 giugno 2025
Veramente più volte appaion cose che danno a dubitar falsa matera per le vere ragion che son nascose. La tua dimanda tuo creder m’avvera esser ch’i’ fossi avaro in l’altra vita, forse per quella cerchia dov’ io era. Or sappi ch’avarizia fu partita troppo da me, e questa dismisura migliaia di lunari hanno punita.
Or le tue piante e i tuoi scarabei non mi sentono più; non più la vecchia spinetta canta loro le semplici arie della nostra montagna nelle beate dolcissime sere lunari. Paolo mio caro, vuoi raccontare una storiella a questa tua silenziosa famiglia?
Milla si sentì morire.... E mentre il vaporetto illuminato s'allontanava rapidamente sul mare, bianco di raggi lunari, essa diceva a sè stessa: Stanotte gli domanderò.... Giuliano era di cattivo umore tornando a casa. Lo sciampagna non valeva nulla, disse a sua moglie. E non aveva sonno. Era quasi impensierito. Non triste, un po' irritato. Pure, a Milla, pareva più affascinante che mai.
Ecco il piacevole D. Francesco D’Aquino, Principe di Caramanico, il quale tra il plauso dei letterati e gli ossequî dei patrizî sbarcò nove lunarî fino ai primi giorni del 1795. Ha cinquantasei anni, e ne mostra dieci di più, non ostante il suo viso rubicondo.
Ma non si è poeti senza essere un po' filosofi, e non si è filosofi senza essere cavillosi, senza almanaccare e far lunari a proposito di tutto, senza cercare in ogni cosa il pelo nell'ovo, a costo di rendersi infelici.
Era qualche cosa di strano, di fantastico, di terribile, il vedere quelle due donne assetate di vendetta, cieche pel furore, illuminate dai pallidi raggi lunari, avanzare con salti da felino, stringersi vicendevolmente e cercare tutte la astuzie, tutti i mezzi possibili per iscannarsi. Parevano proprio due tigri che volessero divorarsi.
All'uscir dall'adolescenza io mi smarrii nella gran selva del romanticismo germanico: nella selva in cui Nestore il filisteo udí stupito cantare gli alberi i fiori e l'azzurro del cielo. Suonavano ancora per tutti i tramiti e i verdi anfratti gli echi soavi delle odi di Klopstock. Brentano susurrava le sue favole, e Gian Paolo le sue fantasticherie lunari.
Possiamo ormai tutti in squadriglia languidamente rallentare nella grande magia dei profumi notturni, fra le diafane aeree mani lunari che viaggiano nella brezza e supplicano i giardini di bagnarsi nel mare. Quando entriamo nel giardino del Casino delle Delizie, la luna alta armata di tutti i suoi fascini si è gi
Una gente infelice ella corresse, umilmente. Ma le belle notti estive, le belle notti lunari, si levano anche per essa. Cara Luisa.... ripetè lui, vagamente.
Parola Del Giorno
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