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Aggiornato: 8 giugno 2025
Lidia aveva stabilito il martedì pe' suoi ricevimenti; io v'assisteva sempre, quantunque i discorsi delle signore mi facessero sui nervi l'effetto d'uno strider di lima e non fossi compensato se non dallo spettacolo delle manovre tattiche ivi usate. La simulazione e la dissimulazione vi giuocavano aspre battaglie; vedevo le nemiche sorridersi, darsi la mano, baciarsi e lodarsi, con un'abilit
Quanti nodi d'amore barbaramente troncati! Che più? Fanatici frati, sacerdoti del Dio che perdona, aizzavano la moltitudine, quasi non credessero poter essere zelanti senz'essere feroci. Battista Novaglia a Villa tre di sua mano ne scannò; frate Ignazio da Gandino venne a posta da Edolo; l'arciprete Paravicini inanimava i suoi Sondriesi a tuffarsi nella strage dei fratelli; il Piatti, curato di Teglio, attaccò il dottor Federici di Valcamonica, e fatto il segno della croce quale portava nella mano sinistra e una spada nella destra, ammazzò detto dottor Calvino con altri seguaci; il domenicano Alberto Pandolfi da Soncino, parroco delle Fusine, con uno spadone a due mani guidava il suo gregge a trucidare i fratelli di quel Cristo, che aveva detto: Non ucciderai. Il Sacro Macello e allora e poi fu lodato come santo e generoso da storici, da principi e da papi . Ma al secolo mio, al secolo che pure macchiò le mani di sangue e di che sangue, e di quanto, io non ardirò domandare se possa lodarsi quella impresa: domanderò solo se possa scusarsi. Grave è l'oppressione dei reggitori, cara la religione in cui si nacque, siano vere le vessazioni tutte, finanche la congiura: ma era d'uopo scannare i nemici? Avvisati del pericolo, non bastava provvedere alla difesa? E volendo pur togliersi di suggezione, non si poteva intimare ai Riformati che abbandonassero quella terra? Intimarlo con quella potente concordia, a cui nulla possono negare gl'imperanti? Che dir
Don Giovanni è insieme mecenate e poeta, ed esser mecenate nella Roma d'oggi è grandemente più utile che esser poeta. La giovane scuola dei poeti romani, confortata ed aiutata da lui, gli si raggruppa intorno come libera accademia per reciproco incoraggiamento ed emulazione. Nomino solo gli ingegni più originali, personali e indipendenti: Fabio Nannarelli, Ignazio Ciampi, Paolo Emilio Castagnola, Giambattista Maccari, e la poetessa Gnoli. Questa scuola ha fondato un organo proprio, sotto gli auspici di Torlonia, che promette di aver una parte non indifferente nella letteratura di Roma. Si chiama «La Strenna Romana». Si chiama Strenna in Italia quel che noi chiamiamo Musenalmanach. Questa Strenna uscì la prima volta, a cura del Torlonia e del Castagnola, il primo dell'anno del 1858. Conteneva poesie e prose varie; fra l'altro riproduceva un frammento della Cronaca di Viterbo di Nicola della Tuccia, fatta stampare dal Ciampi. Questa miscela di poesie liriche e di scritti storici non è da lodarsi, ed io esprimo ai miei amici di Roma il desiderio di veder presto la parte poetica separata e pubblicata in volume a sè. Questa promiscuit
Dopo ricevuta la lettera della contessa, e udita la narrazione di mia figlia, andai io stesso a liberare Saverio dalla sua prigione, e gli apersi le porte di casa. Mia moglie e mia suocera lo accolsero come un figlio. Egli non ebbe parimente a lodarsi di Bitto, che lo ricevette come un ladro, abbaiando furiosamente, e minacciandolo se avesse osato avanzare. L'intervento della promessa sposa calmò i furori del cane, che anche questa volta dovette rassegnarsi alla volont
Contro l'istante pericolo presero le armi tutti i Milanesi, i quali, se non trovavano gran fatto a lodarsi dei presenti dominatori, avevano però abbastanza lume d'intelletto per non credere alle promesse di libert
Tra la via da C.... al convento, non rifiniva di lodarsi della maestria, con cui aveva condotto a termine quel parentado; del quale si sarebbe parlato lunghissimi anni in tutta la vallata; e dicendo era così lieto, che i quattro credevano ogni tratto, di vederlo buttarsi in terra, a far capriole.
La fanciulla da una finestra del corridoio vide scendere dai monti un distaccamento delle truppe di Montoni. Non vi badò se non per riflettere agli infelici prigionieri che conducevano forse al castello. Giunta alfine in camera, si abbandonò sopra una sedia, oppressa da' nuovi affanni che peggioravano la di lei situazione. Non potea nè pentirsi, nè lodarsi della sua condotta: sol ricordavasi d'essere in potere d'un uomo il quale non conosceva altra regola se non la propria volont
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