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Aggiornato: 21 maggio 2025
LIMOFORO. Ecco che mentre piú ti raffiguro, ti vedo nel fronte il segno di quella ferita che ti fe' Cleria mia moglie, quando ti cadde Aurelia di braccio. Ma dimmi, nuovo Limoforo, come si chiamava il marito di Lima? PSEUDONIMO. Che imperio avete sopra di me, che sia costretto a rispondere a quanto mi dimandate? Non me ne ricordo.
Francesco Cènci, per questo e per altri successi avendo ottimamente conosciuta la natura del Papa, reputò opportuno di tirarsi al largo; e finchè ei visse stette a Rocca Petrella, chiamata ancora Rocca Ribalda. Il serpe aveva trovato a mordere la lima.
ond’ io levai le mani inver’ la cima de le mie ciglia, e fecimi ’l solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando da l’acqua o da lo specchio salta lo raggio a l’opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader de la pietra in igual tratta, sì come mostra esperïenza e arte;
S. Rosa da Lima batte la testa alle pareti, si sospende a una croce per le mani o a un chiodo del muro pei capelli, pur di non dormire; la beata Coletta dorme sopra sarmenti di viti, cingendosi i fianchi con una corda irta di nodi; il padre Giuseppe Anchieta posa il capo sopra un fascio di spine e non ha altro letto che la nuda terra.
Gia` era dritta in su` la fiamma e queta per non dir piu`, e gia` da noi sen gia con la licenza del dolce poeta, quand'un'altra, che dietro a lei venia, ne fece volger li occhi a la sua cima per un confuso suon che fuor n'uscia. Come 'l bue cicilian che mugghio` prima col pianto di colui, e cio` fu dritto, che l'avea temperato con sua lima,
Quand'egli, giunto a Lima, si trovò in possesso di tutta la sua baraonda, aperse il circo che prese la denominazione di Circo Wood, e divise i suoi spettacoli in grandi e piccole rappresentazioni.
Il suo amore ha dagli altri differenza: speme o timor negli altri il cor ti lima; in questo il desiderio più non chiede, e contento riman come la vede.
ALTILIA. Siedi ancor tu, Lima; e chi ci ha invidia de' nostri contenti, non sia mai invidiato da altri. Ma se verrá mio padre, che scusa trovaremo che non l'abbiamo aspettato? CAPPIO. Cosí non ci mancassero denari alle borse, come non ci mancano mai scuse. Diremo ch'eravate stanche, sí che venevate meno senza fare un poco di collazionetta.
GIACOMINO. Io con questo bagio che stampo nelle gote della mia reina, ratifico quella promessa che l'ho fatta d'esser mia sposa e le ne do la fede; e giuro per la sua, piú cara che la mia propria vita, che non lascierò far cosa, per impossibil che sia, per conseguir lei, ché solo l'amor non conosce difficoltá. LIMA. Ecco, v'apro il modo che non può ritrovarsi il migliore.
CAPPIO. Oprar con Lima e con Lardone voi ben sapete che vi bisogna. GIACOMINO. Che cosa? CAPPIO. Un poco di musica. GIACOMINO. Come musica? CAPPIO. Porre in un fazzoletto alcuni scudi e poi dargli due squassatine che rendano suono, perché il suono de' scudi si fa sentir da lungi e fa piú dolce armonia di qualsivoglia istrumento, e massime se son traboccanti. GIACOMINO. Pur bisogna disporgli.
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