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Le minacce, diceva tra , buone per donna Maria, a nulla valgono coi fanatici. Questa ragazza, così sentimentale e poetica, mi ha un po' la stoffa dei martiri... Ora, non avendo potuto aver l'amore, aspira al paradiso; non vorrei che per guadagnarselo ritenesse utile mancare alla promessa che mi fece... Credo che le monache confessino anche i pensieri... Donna Rosalia non sar

La sua voce fu coperta da urla feroci, da urla di guerra e di morte. Colpisci senza tema, gridavano quelle voci. Colpisci senza tema giacchè colui che tu odi ha meritato la morte. I dervis s'avanzavano colla scimitarra in pugno rovesciando sull'esercito egiziano migliaia e migliaia di fanatici.

I nuovi moderati, fanatici ammiratori di Cavour e di Vittorio Emanuele, ne sorrisero, giacchè il bigottismo appiattato in fondo ai loro cuori li faceva perfino dubitare del senno di Cavour, il quale non osando assalire Roma la faceva nullameno dichiarare dal Parlamento, accolto in Torino, capitale d'Italia.

Vi era un partito di fanatici, che avrebbe voluto spingere il Papa ad andare in esilio. I Gesuiti desideravano la sua fuga non meno del partito democratico. Questo sperava di porre Roma a capo della Rivoluzione, e di proclamare la Repubblica in Campidoglio. Quelli non desideravano di meglio che di gettare l'Italia nell'anarchia coll'esilio del Pontefice, di suscitare le querele e gli aiuti dei cattolici di tutto il mondo, e finalmente l'intervento delle Potenze per ristabilire possibilmente lo Stato della Chiesa, come nell'anno di grazia 1815. Solo i moderati e formavano la maggioranza sostenevano concordi che il Papa doveva rimanere in Roma. Malgrado tutto essi speravano nella possibilit

In questo frattempo gli agenti di Filippo percorrevano il paese istigando i ribaldi all'assassinio colla promessa di tesori, e i preti e i frati istigavano i fanatici colla promessa dell'aiuto e della ricompensa del cielo. Altri assassini tentarono. Uno spagnuolo, scoperto e arrestato, fu squartato ad Anversa; un ricco negoziante, di nome Hans Jansen, fu ucciso a Flessinga. Parecchi avevano offerto il loro braccio al principe Alessandro Farnese e n'avevano ricevuto incoraggiamenti e denari. Il principe d'Orange, che sapeva tutto questo, nutriva un vago presentimento della sua prossima morte, lo diceva ai suoi famigliari, e rifiutando di prendere qualsiasi misura per assicurare la propria vita, rispondeva a chi gli dava quel consiglio: «È inutile. Dio sa il conto dei miei anni. Egli ne dispone a sua volont

I suoi guerrieri percuotendo a dritta e a manca colle impugnature delle scimitarre, coi calci degli archibusi, colle aste delle lancie, riuscirono a ributtare l'onda dei fanatici e si spinsero innanzi trascinando con loro gli egiziani che non avevano più sangue nelle vene.

Quando venne in luce questo racconto storico, Il sacro macello di Valtellina, i clericali si levarono contro Cesare Cantù, perché mal sapevano acquietarsi al pensiero che si risuscitasse, da uno scrittore operoso, il ricordo di fatti crudeli, operati da fanatici cattolici, che insanguinarono una terra ch'è asilo antico di libert

Con quanto fervore qualche buon contadinotto credette davvero, che il vecchio imperatore in persona fosse ritornato! Il principe, che si era atteggiato a erede della Rivoluzione per lo spazio di due decenni, adesso di botto, siccome i fanatici del quieto vivere e dell'ordine miravano a lui, si offrì alle speranze degli ultraconservatori. A questi nuovi alleati aveva prestato un pegno dei suoi buoni sentimenti fin dal tempo che era a Londra; infatti, durante le agitazioni dei cartisti, egli si era ascritto come artigliere. «Il mio nome è il simbolo dell'ordine e della sicurezza», diceva il suo manifesto elettorale. Egli si designò protettore della famiglia e della propriet

Si aggiunga a tutto ciò gran numero di fanatici, preti e monaci che coll'abito di mercenari frammischiati ai soldati papalini, li eccitavano all'eroismo delle carneficine promettendo loro in ricompensa la gloria del paradiso oltre alle ricompense di molto oro e quant'altro potevano desiderare. Di costoro se n'eran trovati in Monterotondo coi zuavi prigionieri. Povero popolo di Roma!

L’abate Peyramale, il nuovo parroco di Lourdes, fra così grande rumor di popolo, non osava mettere il suo verbo a servizio dei fanatici ed ancor meno bollare di empiet