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Aggiornato: 25 giugno 2025
Restarono per sempre impressi nella mente di Loredana il cortile buio, l'atrio buio, illuminati a sprazzi dal fanale, che l'uomo teneva nella sinistra; e la scalinata e quelle sale dove lampeggiavan fugacemente uno specchio, la doratura dei mobili, la superficie levigata d'una tavola o d'una statua.
«Se è vero questo, hai sbagliato Abd-el-Kerim. Gli occhi di Fathma si sono impressi nel mio cuore in modo tale, che nessun altro amore sarebbe capace di velarli. Vi è una fiamma che arde nel mio petto, fiamma appena accesa e che è di gi
Io t'inghirlando, o fonte ove quel giorno parvemi bere in coppa jacintea il sangue d'una dea, che a 'l cuore mi fluì letificando! Scendemmo il piano margine; e commise in sì dolce atto Isotta il fior de la sua bocca ad una vena e sì fresco e vermiglio e vivo rise quel fiore in tra la rotta onda e s'aperse, ch'io ritenni a pena un grido e in su la piena bocca più baci e più, cupido, impressi.
Vista di scorcio, dalla fronte troppo ampia alla punta del mento, la sua faccia appariva incisa da rughe profonde; i capelli ancora più rari erano imbiancati sulle tempie; tutta la figura portava impressi i segni d'un rapido decadimento.
E, quantunque si possano fare alcune sorti di monete di leghe con i rotti sotto il partimento e con gli ordini dall'autore descritti, nondimeno pare che sarebbe molto meglio fare le leghe con men rotti che sia possibile, per non essere cosa necessaria il farle con i rotti per far danari, e massimamente in molte sorti di monete, per molte cagioni, ed in particolare perché esse monete senza i detti rotti sarebbono piú facili nel conteggiarle tanto nelli numeri in ragione di libra, come a lire e soldi d'«imperiali», ed anco perché le note della lega resterebbono piú intelligibili, non vi essendo i rotti di essa impressi.
La mattina vegnente, alle sette in punto, i cavalli attendevano i due cavalieri sulla piazza dell'Acquaverde. Aloise recava impressi sulle guance e negli occhi i segni della insonnia patita; ma l'aria frizzante del mattino e il riscaldarsi che fece, correndo di buon trotto fino alle porte della Lanterna, gli rifiorirono il volto. Anche il Pietrasanta, che aveva dormito come un ghiro, ma soltanto la met
Appena il frate ebbe finito di parlare, io vidi due grosse lagrime corrergli giù per le guancie. Le sue labbra si agitarono mormorando una preghiera. Io gli strinsi la mano e vi impressi un bacio. In quel punto, sentii bussare alla porta, e una voce nasale profferire il Deo gratias! Miracoli della donna.
«Pria di congedarsi, la signora prodigò tanti baci, piangendo, alla bambina, e fu in quel momento, che, scostato il velo, io vidi il più bel sembiante di donna, ch'io avessi mai veduto: splendido volto i di cui lineamenti mi rimasero impressi sempre, tanto più che mi erano ricordati da Marzia, crescendo essa con una somiglianza sorprendente della madre.
Da circa vent'anni io non aveva più veduto il maestro Verdi. Nel 1846, o nel 1847, mi era trovato con lui, in Milano, ad un desinare di amici, e i tratti di quel volto pensoso e severo si erano impressi a caratteri indelebili nella mia giovine fantasia. A quella mensa, fra molti giornalisti, letterati, artisti e buontemponi di ogni specie, sedeva anche il cav. Andrea Maffei, l'elegante traduttore di Schiller, di Moore e di Goëthe, il virgiliano poeta i cui versi sono una musica. In mezzo alla gaiezza chiassosa di noi tutti, il poeta ed il maestro serbavano una taciturnit
Come accade quasi sempre, il primo amore fu per Bice una fioritura letteraria. Lamberto lontano diventava il grande fantasma romantico della sua vita con tutti gli ornamenti dei drammi, che le erano rimasti più profondamente impressi; la sua immaginazione si compiaceva a seguirlo tra la folla di quegli alunni come un prescelto, cui la terribile gloria delle armi sorridesse gi
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