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Aggiornato: 28 maggio 2025


E, quando anco alcuna sorte di dette monete fosse stata fatta di maggiore o minor lega o finezza un denaro o due o circa per ciascuna libra, nondimeno ciò a me poco importa in mostrare e per far conoscere la gran differenza o disproporzione che sia tra una sorte all'altra, nel conteggiarle, in quanto alli valori dati loro; imperoché, quanto al fino, tanto se ne trova esser in una sorte quanto nell'altra, come chiaramente nel sommario a capitolo XXXVII si mostra.

Tariffe sette, per le quali si mostra l'ordine che tener si debbe nel far monete d'argento di sette finezze, senza rotti nelle leghe e nel conteggiarle

Ora, per far vedere ed intendere se sia vero o no tutto quello che si propone, ho fatto queste seguenti prove, accioché nel conteggiarle si veggano le disproporzioni ch'in esse sono; cioè le prime tre mostrano gli errori per il passato occorsi, le tre ultime mostrano gli errori che potrebbono succedere per l'avenire, e quella di mezo mostra il real conto che sempre stará nel suo giusto essere, dal qual è impossibile che vi nasca disordine alcuno nel far le leghe per far le monete, quali sempre resteranno nella loro concordanza e real proporzione.

E quantunque nella detta tariffa dell'argento io abbia descritto che le monete nominate «fine» si dovessero fare di lega di once 11 e denari 12, nondimeno dico che se ne potrebbono anco fare di lega di once 11 e denari 8, e di once 11 e denari 16; sotto le quali leghe cosí rotte si farebbono monete di valore di soldi 10 l'una, di 20, di 40, di 60, di 120 ed anco di maggiori tali valori, nelle quali non intervenirebbono mai rotti alcuni nel conteggiarle a ragion del lor fino.

Perché, quando si volesse nominare e porre in tassa il rotto di mezo quattrino, se ben anco si trovasse esser di valore di piú di esso mezo quattrino in alcune monete o grosse o minute, ciò sarebbe di grandissima confusione nel conteggiarle; eccetto però le monete nominate «quattrini», delli quali se ne fará qui sotto menzione.

E, concludendo, dico che ogni ragionamento del Discorso si ristringe in due sole azioni. La prima è che i due preciosi metalli, oro ed argento, dovessero esser giustamente compartiti nel far monete di varie sorti, con reale e proporzionata corrispondenza tra esse nel conteggiarle e secondo gli ordini proposti.

E tengo per fermo che sia quasi impossibile trovare altri prezzi o valori maggiori o minori, ed altre sorti di pesi e di numeri partitori per essi preciosi metalli, per far monete cosí d'oro come d'argento, che siano e che restino per sempre proporzionate e realmente corrispondenti nel conteggiarle, con le quali far si possa qualunque pagamento con sodisfazione perfetta, come sono i giá descritti.

La prima è che si leverá qualunque occasione di disputa, che potesse nascere nel fare i conti delle monete, cosí d'oro come d'argento, per cagione delle varietá de' valori dati loro sotto diversi titoli; imperoché, nel conteggiarle a ragione di puro e di fino, non v'interveniranno mai rotti alcuni, procedendo tutto ciò dalla forma di uno per dodici e dodici per uno in quanto alli pesi, e del valutare l'oro a lire 72 e l'argento a lire 6 imperiali l'oncia.

E, quantunque si possano fare alcune sorti di monete di leghe con i rotti sotto il partimento e con gli ordini dall'autore descritti, nondimeno pare che sarebbe molto meglio fare le leghe con men rotti che sia possibile, per non essere cosa necessaria il farle con i rotti per far danari, e massimamente in molte sorti di monete, per molte cagioni, ed in particolare perché esse monete senza i detti rotti sarebbono piú facili nel conteggiarle tanto nelli numeri in ragione di libra, come a lire e soldi d'«imperiali», ed anco perché le note della lega resterebbono piú intelligibili, non vi essendo i rotti di essa impressi.

Per occasione del soggetto che di presente si ha da trattare, primieramente saper si dee che, come tutte le cose, che si comprendono sotto il peso, sotto il numero e sotto la misura, deono essere da una forma certa regolate, che ad un fin le guidi; cosí parimente nel maneggio dell'oro e dell'argento, per ridurre le cose che da essi hanno dipendenza al loro debito fine, ed in particolare il far monete di varie leghe o finezze, quali siano di giusti dati valori e di real corrispondenza in tutti li pagamenti nel conteggiarle, e che stiano per sempre nel loro giusto essere, e che non possano esser mai tose e guaste o fose per rifarne altre, è necessario trovare un ordine ed una regola che a guisa di forma ad essi serva.

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