United States or Marshall Islands ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ora, per mostrare che per essi preciosi metalli non coniati, dati a peso in ragion di fino, sono state e sono date per i loro prezzi monete d'alterati valori, oltra il valore del fino ch'in esse si trova, come di sopra è detto, ciò si può manifestamente vedere nella tavola fatta in essempio sopra le sei sorti di monete a capitolo XXXVII, qual tavola passa in essempio delle monete fatte in molte cittá e province.

Ma pur da gli atti a reputar costretto Ch'oltramondano il messaggier si manda, Benchè rigonfio d'alterezza il petto, I gran duci del campo a se dimanda. A pena han de gli araldi inteso il detto, Che corrono ad udir ciò, ch'ei comanda, E stan dimessi ad ascoltar sue voci; Ed ei le formava aspre, e feroci: XXXVII

So che non pon recar miei tristi accenti, a voi, messer Emilio, alcun conforto, che fra tanti dolori il primo è 'l vostro. Ma 'l duol si tempri; il suo mortale è morto; vive 'l suo nome eterno fra le genti: l'alma trionfa nel superno chiostro. XXXVII. A Tiberio Nari

Le quali fatture e spese, in quanto per le monete d'argento, si cavano ugualmente cosí dal corpo di ciascuna libra delle fine come delle basse: e anco alle volte si cavano maggiori mercedi di dette fatture dal corpo delle basse che delle fine, come ho detto; e perciò nelle basse vi resta molto meno d'argento fino alla rata delle fine in disproporzion grandissima, come si vede nella detta tavola fatta in essempio a capitolo XXXVII. Onde ne nasce che, a voler poi fare i conti delli pagamenti, non si può mai si potrá trovare contista alcuno che li possa fare giustamente, volendo avere riguardo al fino che nelle monete esser si trova, cioè a sorte per sorte ed in ciascuna di esse monete.

Ma nella detta tavola, fatta sopra i rotti, ho descritto i rotti che sopravanzano a libra per libra di esse monete, avendo io fatto il figurato che in ciascuna sorte di quelle vi fossero le once 132 giuste d'argento fino nel peso del loro brutto: perché non si potea fare altrimenti, in voler mostrare e per far conoscere la veritá del fatto in quanto alli disproporzionati valori delle dette monete, cioè da una sorte all'altra, come nel suddetto sommario a capitolo XXXVII apertamente si mostra.

Ed ancorché l'oro e l'argento ed i valori siano tre cose differenti, nondimeno hanno da essere un corpo solo, ed in questo corpo, quanto sia in valutare le monete, non vi si possono con ragione alcuna far entrare le fatture di esse, nelle quali fatture si deono però comprendere il rimedio ed il rame, il quale vien accompagnato con l'argento ed alle volte con l'oro, in voler fare le leghe variate, per poter poi fare varie sorti di monete: imperoché esse fatture non potrebbono con la ragione aritmetica compatire la proporzionata divisione che fosse corrispondente nelli valori delle monete di diverse sorti, ed in particolare nelle monete di minori leghe e valori, come tutto ciò può vedersi nella tavola al capitolo XXXVII e nel capitolo XLII. E tutto quello che si dice doversi osservare sopra il fare le monete nuove, cioè il non comprendervi nei loro valori le fatture, il simile intendere si debba per le dette ragioni nel fare la tassa universale di tutte le monete finora fatte, avendosi in ciò ad osservar l'ordine che nel capitolo XLI è dimostrato.

E, se bene in tutte le zeche si è osservato il fare ogni sorte di monete valutate con i suoi valori, e sotto le leghe e dei numeri alla libra nei capitoli di esse zeche contenuti; nondimeno, stando fermi gli ordini usati, cioè il cavare le mercedi delle fatture dal corpo delle monete, non vi si possono imprimere le suddette note; conciosiaché non corrisponderebbe poi la rata della bontá di esse monete con il valore dato loro, ed in particolare nelle monete di minori leghe e valori, come tutto ciò apertamente si vede nella tavola fatta in essempio a capitolo XXXVII. E sapere si dee che ogni sorte di monete, e d'oro e d'argento, e ciascuna di esse, debbe avere queste notande qualitadi: La prima è che siano fatte con real fondamento sopra l'uno per dodici e dodici per uno, in quanto al peso, tra l'argento e l'oro, come è detto.

E, quando anco alcuna sorte di dette monete fosse stata fatta di maggiore o minor lega o finezza un denaro o due o circa per ciascuna libra, nondimeno ciò a me poco importa in mostrare e per far conoscere la gran differenza o disproporzione che sia tra una sorte all'altra, nel conteggiarle, in quanto alli valori dati loro; imperoché, quanto al fino, tanto se ne trova esser in una sorte quanto nell'altra, come chiaramente nel sommario a capitolo XXXVII si mostra.