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Aggiornato: 18 giugno 2025
Io credo che dovremmo avere per lei maggiori attenzioni, altrimenti ci vedremo aumentar la pigione. Ma la è grassa come un maiale e brutta quanto il diavolo, e s’imbelletta talmente le due grosse gote che si direbbe essersi intonacata di Marocco rosso».
Appollonia crollava la testa, sempre curva, ma dalle gote sporgenti sugli zigomi appariva chiaro ch'ella rideva in pelle in pelle. Di', Appollonia? Nossignora, nossignora, questo desiderio bisogna essere in due per averlo. Si può tuttavia avere, da sola, il desiderio di trovare il secondo. Ma sarebbe un desiderio inutile.
La sconsolata fanciulla a maniera che suo padre favellava, dolcemente il cingeva colle braccia e gli scaldava di baci le lanose gote; ma come sentì la fatale proposta quasi le fuggissero le forze, si abbandonò sul di lui petto, e in vece di risposta le veniano sulle labbra i singhiozzi, sugli occhi le lagrime.
Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, e di troppa matera ch'in la` venne uscir li orecchi de le gote scempie; cio` che non corse in dietro e si ritenne di quel soverchio, fe' naso a la faccia e le labbra ingrosso` quanto convenne. Quel che giacea, il muso innanzi caccia, e li orecchi ritira per la testa come face le corna la lumaccia;
Sì, signore. E Maria.... Andiamo a vedere Maria. La commozione mi soffocava. Giuliana per quella notte era salva! Non era possibile ch'ella pensasse a morire in quella notte, avendo la bambina al suo fianco. Per miracolo, il tenero capriccio di Natalia aveva salvato la madre. "Benedetta! Benedetta!" Prima di guardare Maria addormentata, io guardai il piccolo letto vuoto dov'era rimasto un piccolo solco. Strane voglie mi venivano, di baciare il guanciale, di sentire se il solco fosse ancora tiepido. La presenza di Edith mi teneva in disagio. Mi volsi a Maria, mi chinai trattenendo il respiro, la contemplai a lungo, ricercai a una a una le note somiglianze ch'ella aveva con me, quasi numerai le vene tenui che le trasparivano nella tempia, nella guancia, nella gola. Dormiva sul fianco, tenendo la testa abbandonata in dietro così che tutta la gola rimaneva scoperta sotto il mento alzato. I denti, minuti come grani di riso mondi, lucevano nella bocca socchiusa. I cigli, lunghi come quelli della madre, spandevano dal cavo degli occhi un'ombra che toccava il sommo delle gote. Una gracilit
La signora Teresa era rimasta immobile con gli occhi fissi al suolo; due grosse lagrime, le prime che Fortunata le vedesse spargere, le rigavano le gote. Alla fine si scosse, sospirò due volte: Povera Venezia! Povera Venezia! disse alla sua compagna: Spicciamoci, a casa ci aspetteranno; e s'avviò. Fortunata la seguì senza aprir bocca.
A quella vista il corpo della giovane madre parve infiammarsi; un'ultima vampa di sangue le salì alle gote: diede un rauco accento di gioia suprema e, sbarrando gli occhi, stese le braccia per trascinarsi al petto quella piccola creatura delle sue viscere... La piccola creatura era fredda ghiacciata.
Brava mamma! e me l'hai tenuta in conserva per tutto questo tempo, a malgrado.... Le vizze gote della Duchessa assunsero una tinta quasi giovanile. Aspettavo disse semplicemente. Ora, sì, che sarai felice! Credi? Ebbene, tanto meglio. Gi
E sì parlando, senza aspettare ulteriori domande, volge le spalle a Gregorio e parte. Questi resta colpito alle parole della giovinetta, la segue un istante col guardo, poi gitta un sospiro e si rimette in cammino. La contessa Matilde aveva tirato il capperuccio sulle gote per celarne il pallore.
Indi m'apparve un'altra con quell'acque giu` per le gote che 'l dolor distilla quando di gran dispetto in altrui nacque, e dir: <<Se tu se' sire de la villa del cui nome ne' dei fu tanta lite, e onde ogni scienza disfavilla, vendica te di quelle braccia ardite ch'abbracciar nostra figlia, o Pisistrato>>. E 'l segnor mi parea, benigno e mite,
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