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Aggiornato: 7 luglio 2025
Non sono che lui e don Davide che hanno la consolazione di vedere qualcuno che non sia di questa casa maledetta. Dopo il colloquio con la sua signora, Federici risale gaio, amico di tutti, coi saluti per tutti. «Come mi farebbe bene una goccia di cognac! Mi tirerebbe su lo stomaco e mi ridarebbe le forze perdute. Il mio corpo deve avere una calorificazione incompleta. Stanotte mi sentivo freddo.
Le persone cospicue di Grotticella serbarono cautamente il silenzio sulla professione del nuovo arrivato, che personificava la sospirata colonia, e che fu ricevuto nel Club International con onori veramente principeschi, tanto che il cameriere dell'albergo, gli inservienti del circolo e il bagnino gli davano dell'eccellenza a tutto pasto, come a quei re di Prussia incogniti che passeggiano abbottonati lungo i cinque atti dei drammi del Federici.
Sapevano della stanzetta al terzo piano dirimpetto all'ospedale, del violino che suonava che la via era libera e la carrozza di fuori ad aspettarlo, e dei passi guadagnati sulla sentinella coi famosi due lati del triangolo. Entrò il capoguardia mentre don Davide e Federici, dall'alto del tavolato, cercavano di capire dalla finestruola da che parte dell'edificio penale ci trovavamo.
Lo abbiamo comandato a Finalborgo e ci hanno rinviati a Milano. Alle due e mezzo della notte del 4 settembre il capoguardia andò nelle celle dei condannati politici a dir loro di alzarsi in fretta che si doveva partire. Alle tre si trovavano nell'ottagono Romussi, De Andreis, Federici e Valera. La cella di Turati era illuminata. Vennero ammanettati e cellularizzati nell'omnibus che li aspettava.
Ritenuto, per quanto riguarda gli accusati Chiesi, Federici, Lallici, Cermenati, Seneci e Zavattari, che tutti ammettono di essere di fede repubblicana, ma varie sono le responsabilit
Lungo questo viaggio indimenticabile ci domandavamo di tanto in tanto l'un l'altro se eravamo vivi. Chiesi: Come stai, Fritz? Federici: Bene. Don Davide, dormite? Magari potessi dormire! Romussi, come ti senti? Maledettamente male. Non avrei mai creduto che il trasporto dei prigionieri fosse fatto in questo modo. Siamo trattati peggio delle bestie.
Il suo paltò polveroso era stato buttato nell'angolo della cella dal momento che vi era entrato. L'avvocato Bortolo Federici, noto a molti come repubblicano, attirava l'attenzione di parecchi per il suo cappello Oberdan nero, sopra un «completo» caffè scuro. Zavattari era abbattuto, dimagrato, colle guance infossate e biancastre e con le mani che tremavano come se avesse avuto la febbre.
Perchè in questa seconda anticamera eravamo tenuti d'occhio da un agente in borghese, seduto in mezzo a noi come un muto. Conversando, si almanaccava sul tempo che ci avrebbero fatto perdere. Federici manifestava la sua opinione che anche De Andreis sarebbe stato trattenuto. Qualche altro pregava quest'ultimo a prendere l'uscio intanto che era libero.
Inoltre il Federici, avvocato di molto ingegno, fervente ed efficace conferenziere, è membro attivissimo della direzione centrale del partito repubblicano italiano e collaboratore dell'Italia del Popolo.
La signora di Federici è riuscita a far passare del cioccolatte. Deve avere sgelato il cuore della direzione. Federici ha incominciato subito col distribuirne due pezzi a ciascuno di noi. Mi sentii immediatamente ristorato. E non ne ho mangiato che uno. Il secondo sono stato capace di tenerlo in tasca fino alle sei di sera.
Parola Del Giorno
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