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Aggiornato: 15 luglio 2025


Fausta gli passò vicino, gli fece un lieve cenno di seguirla e quando furono nella sala da ballo, deserta, gli chiese: Che cosa avete, Flopi? Mi fa male il cuore! egli rispose. Male? ripetè Fausta. Un male fisico? Fisico. Un aneurisma, disse Filippo sbadatamente. Mio Dio! esclamò la contessa con voce soffocata. Siete pazzo? Di aneurisma si può morire!

Io ero felice di udir ragionare Fausta a quel modo, come ero stato felice poco prima sentendole eseguire al pianoforte un «notturno» dello Chopin, con squisitissima interpretazione. Dalla crisalide della contadina era gi

E così il più delizioso istante della mia vita fu quello in cui vidi Fausta venirmi incontro e tendermi le mani con tale grazia e semplicit

Appena però potei riflettere, mi spiegai facilmente la sensazione provata. Savina aveva fatto un'insolita mossa delle pupille e delle labbra.... E immediatamente.... Ne fui atterrito. In quei primi mesi di intenso oblìo, poche volte il fantasma di Fausta mi si era affacciato alla mente.

All'alba, ero su l'alta terrazza della villa. Quattro anni addietro, dallo stesso posto, avevo avuto la gioia di assistere assieme con Fausta allo spuntare del sole, spettacolo nuovo per lei.

Diamo ora una rapidissima occhiata a questo secolo di lotte, nel cui mezzo viene a cadere il curioso tentativo di Giuliano. Non è a credere che nella condotta di Costantino verso il Cristianesimo, condotta che, iniziatasi col famoso editto di tolleranza, datato da Milano, nel 313, ed emanato da lui e dal collega Licinio, riuscì poi, a poco a poco, alla costituzione di una Chiesa di Stato, fosse neppur l’ombra del sentimento religioso. Certo, era una fiaba quella che correva, fra i pagani, molti anni dopo la morte di Costantino, cioè, che costui si fosse piegato al Cristianesimo, perchè assicurato che la nuova religione aveva il potere di lavar via ogni colpa, così che anche gli uomini più scellerati, se si convertivano ad esso, diventavano immediatamente puri¹⁵⁸. E Costantino doveva purgarsi dei più orrendi delitti domestici, l’uccisione del figlio Crispo e della moglie Fausta. Sozomene osserva giustamente che quegli atroci delitti furono perpetrati da Costantino, alcuni anni dopo aver abbracciato il Cristianesimo, e, pertanto, non è possibile vedere in essi il movente dell’atteggiamento preso da Costantino verso la religione fino allora perseguitata¹⁵⁹. Curiosa e sintomatica cosa che Sozomene altri degli scrittori ecclesiastici trovi in tale circostanza una ragione per dubitare della seriet

Nell'istante del contatto delle mie labbra con quelle di Fausta avevo sentito un leggiero brivido corrermi dalla nuca lungo la schiena. Le labbra di lei erano ghiaccie, , ma il brivido o non proveniva da quella sensazione, o la oltrepassava. Un principio di vano risveglio?

E, con che vivo senso di superstiziosa premura, il mattino appresso, appena, l'aurora cominciava a colorire di roseo i lembi del cielo all'orizzonte, io svegliai Fausta per condurla su l'alta terrazza della villa affinchè vi ricevesse la benedizione dei primi raggi del sole! Era incantata. Non aveva mai visto quel maraviglioso spettacolo che rallegra la terra tutte le mattine.

Fausta di Montegalda conobbe in quei giorni molte amarezze; Filippo era irascibile e pareva che il fasto e l'eleganza della giovane signora lo irritassero, quando per l'addietro gli erano stati tanto cari.

Assistevo, lieto, a queste operazioni di ornamento, quasi il riapparire dei fiori fosse emblema della rifioritura del suo cuore intristito. Seguivo Fausta, con intima compiacenza, su la terrazza affollata di vasi con piante di ogni sorta, alcune in isboccio nella mitezza di quell'autunno che aveva tepori primaverili. Erano state la sua passione.

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