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Aggiornato: 24 luglio 2025
Oh cielo, oh terra, siate testimoni a queste parole e coronate con felice evento quel che sto per dir, se dico il vero e se menzogna è quello ch'io esprimo, sia pur quanto di fortuna m'è riserbato, convertito in duolo. Oltre tutti i confin di ciò che è il mondo io vi ho cara e vi venero e vi adoro. piange. Sono folle di piangere per cosa che mi rende felice. da sè.
76 Marganor che cader vede il figliuolo, e poi restar ne le sue braccia estinto, fu per morir con lui, dal grave duolo ch'alla sprovista lo trafisse, vinto. Duo n'ebbe un tempo, or si ritrova solo: due femine a quel termine l'han spinto. La morte a l'un da l'una fu causata; e l'altra all'altro di sua man l'ha data.
Egli a Tomandro d'Ismael figliuolo Sì percote la fronte a sommo il naso, Ch'ambe due le pupille in fiero duolo Furo condotte in repentino occaso, E quel meschin sul sanguinoso suolo Con la misera vita orbo rimaso Forte gridava, e per gli estremi uffici Chiamava a nome i combattuti amici.
Quella che giva ’ntorno era più molta, e quella men che giacëa al tormento, ma più al duolo avea la lingua sciolta. Sovra tutto ’l sabbion, d’un cader lento, piovean di foco dilatate falde, come di neve in alpe sanza vento. Quali Alessandro in quelle parti calde d’Indïa vide sopra ’l süo stuolo fiamme cadere infino a terra salde,
Quella che giva ’ntorno era più molta, e quella men che giacëa al tormento, ma più al duolo avea la lingua sciolta. Sovra tutto ’l sabbion, d’un cader lento, piovean di foco dilatate falde, come di neve in alpe sanza vento. Quali Alessandro in quelle parti calde d’Indïa vide sopra ’l süo stuolo fiamme cadere infino a terra salde,
Fornito il favellar, cinto di brando Così sen va, ch'a pena segna il suolo; Falcon men pronto alza le ciglia, quando Il buon maestro gli discioglie il volo; Rimansi Cassinice, e sospirando Giù per le guancie ella rinversa il duolo, E fin ch'appare intentamente il guarda, Poscia a le stanze ritornar non tarda.
E io li aggiunsi: <<E morte di tua schiatta>>; per ch'elli, accumulando duol con duolo, sen gio come persona trista e matta. Ma io rimasi a riguardar lo stuolo, e vidi cosa, ch'io avrei paura, sanza piu` prova, di contarla solo; se non che coscienza m'assicura, la buona compagnia che l'uom francheggia sotto l'asbergo del sentirsi pura.
Come fu giorno, il re pagano armosse; così Rinaldo: e giunsero ambedui ove dovea non lungi alla fontana combattersi Baiardo e Durindana. 107 De la battaglia che Rinaldo avere con Gradasso dovea da solo a solo, parean gli amici suoi tutti temere, e inanzi il caso ne faceano il duolo.
Celar si studia Orlando il duolo; e pure quel gli fa forza, e male asconder pòllo: per lacrime e suspir da bocca e d'occhi convien, voglia o non voglia, al fin che scocchi.
Talor mi batte, e duolo indi mi rode, Sì che allor quasi affetto io più non sento, E in maligni pensieri il cor mi gode. Povera madre! il viver nello stento Estingue nel suo spirto ogni sorriso, Ed anch'io più cruccioso ognor divento.
Parola Del Giorno
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