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Mentre sul viso dei coraggiosi si leggeva chiaramente l'ansia, il desio prepotente di misurarsi coll'inimico, i soldati di linea perdevano un tempo prezioso a prendere il caffè e a fare il chilo.

Ove suonan l'angeliche parole, ch'in un momento mi dan morte e vita? u' i cari sguardi, u' le maniere belle? Ove luce ora il vivo almo mio sole, con cui dolce destin mi venne in sorte quanto mai piovve da benigne stelle? XLVI. Ad Alessandro Arrighi Spirto gentil, s'al giusto voler mio non è cortese il cielo e amico tanto, ch'io possa con ragion lodarvi quanto me fate, e io far voi spero e desio;

CRICCA. Se avete giudicato Eugenio degno di vostra figlia, sará ancor degno il signor Lelio di Sulpizia sua figlia. GUGLIELMO. Io di ogni vostro contento ne resto contentissimo: ho avuto sempre desio di parentarmi con Pandolfo. CRICCA. Voi con la vostra inopinata venuta sarete cagione di molto contento.

Quei, che l'amaro calice accettando, Com'uomo il rimovea raccapricciando! Con qual desìo la settima festiva Aurora io nel mio carcere attendea! Per sei giorni in mestizia illanguidiva, O la mente pensosa egra fervea, E talor preda di larve giva, Che il lume di ragion perder temea: In quell'ore io talvolta Iddio cercava, E, inorridisco in dirlo! io nol trovava.

Andò per la silente Aperta scala al sommo del palazzo D'onde scorgeva l'assordante e pazzo Spettacolo dell'orgia impicciolito. E allor pensò, pensò con infinito Ardire. Ed un desìo sentì dolente E acuto; e assorta sulla sala ardente, Che avea per vôlta il cielo imperturbato, Ora volgeva l'occhio ancor velato Da torve ebbrezze, ora mirava invece Le calme stelle scintillanti. Fece

Ognuno cercava di lei impaziente, suonava su ogni bocca il suo nome ed era Marcellina il desìo ed il voto di tutti. I sacri bronzi dato appena il pattuito segno aveano cessato dal suono, e la vergine di Nebiolo essere dovea discesa dalla torre.

di menzogne, e desìo folle d’uccidere o pur d’essere uccisa!...

E che Regina Maab d'aspre ferite piaghi il cuor e la mente tutti sanno: la faccia imbianca pel desio d'amare strugge muscoli e nervi e ordisce inganno; la fiera umilia ed accende la mite agnella, poi che a Venere comare prude l'uzzolo e chiama a Cupido, lercio garzone, mentitore e infido. Si badi a Primavera e a ben amare!... O Luna, o bella Luna, non calare! E se tu m'ami dillo veramente!

Amo chi non so chi sia, son giaciuto con chi non conosco, ho impregnato non so che cosa; e pien d'un vano amore, non so quel che desio e sol mi resta non so come il nome di marito. Cintio me la pagherá ben ; conoscerá quanto possa un sdegno d'un amante schernito!

Entro al fin dei suoi monti e dei suoi mari Vigili ognuno, e il volo Sfreni al pensier, che fa temuti e chiari. Vedrete allor da l'uno a l'altro polo Sorger le genti, e avranno Per sentiero diverso un pensier solo; E, spento prima ogni desío tiranno Ed ogni error conquiso, Fide a Giustizia e a Libert