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Aggiornato: 2 aprile 2025


CRICCA. Se avete giudicato Eugenio degno di vostra figlia, sará ancor degno il signor Lelio di Sulpizia sua figlia. GUGLIELMO. Io di ogni vostro contento ne resto contentissimo: ho avuto sempre desio di parentarmi con Pandolfo. CRICCA. Voi con la vostra inopinata venuta sarete cagione di molto contento.

Era insomma una scena deliziosissima e il tenente non si vedeva. Ognuno che abbia frequentato per poco i volontari, sa quanto sia susurrone e incontentabile questo elemento, quando è lontano dal fuoco; quindi facilissimo e immaginarsi quali recriminazioni, quale sussurro provocasse questa inopinata tardanza. Prima furono proteste, poi fischi acutissimi: finalmente calci e pugni alla porta.

E' pare impossibile, e credo, che i posteri non ci presterebbero fede, dove non lo attestassero testimonianze solenni muniti di poche artiglierie noi resistemmo ai Francesi 26 giorni con la breccia aperta, mentre gli è raro che per così lungo tempo durino le fortezze principali. Il Generale Vaillant affermava dentro quindici giorni compito l'assedio, e andò il presagio indarno, onde se ne deve arguire o che incontrasse virtù inopinata, ovvero prendesse un granchio, e davvero fu così; cotesto generale reputando facile sopra tutti ad essere conquiso il punto più incavato delle mura rivolse lo sforzo supremo, e su questo non errò; ma non pose mente, che da quella parte del pari riusciva agevole moltiplicare le difese; di vero non stava la chiave dell'assalto, sibbene pochi metri dietro il Bastione nono a manca della porta San Pancrazio. Quinci circuivansi tutte le difese interne non escluse quelle del recinto Aureliano, quinci potevasi percotere la citt

Partì dunque Angiolo Guelfi dal Morbo nelle prime ore del 29, ed arrivò a Massa circa alle 8. Fece subito ricerca dei due fratelli Giulio e Riccardo Lapini, e di Pietro Gaggioli detto Giccamo. Trovò i Lapini, giovani animosi e caldi patriotti, pronti ad assumere la parte loro, di scortare cioè i profughi a traverso il territorio di Massa fino alla Casa Guelfi, ma non potè trovare il Gaggioli, sceso a Follonica per affari suoi. Era intenzione del Guelfi, quando partì dal Morbo, di prendere gli accordi opportuni coi Lapini e col Gaggioli, e ritornare poi subito donde era venuto, sempre per non destare colla sua presenza sospetti nei luoghi pei quali doveva passare Garibaldi. Ma la inopinata mancanza di Giccamo gli fece fare di necessit

Però mentre il prode uomo mulinava il modo di picchiar forte il nemico accadde un'avvisaglia inopinata, la quale ci fu e per morti, e per altre sequele oltre modo funesta. Stavano il colonnello del Genio Amedei e i marraioli suoi lavorando il contrapproccio alla villa Corsini, e i Francesi lo andavano molestando con piccoli manipoli, sicchè egli per levarsi cotesto pruno dagli occhi ordinava al maggiore Panizzi, che lo rimbeccasse nelle regole: questi o trasportato dal proprio ardore, o tratto dallo impeto dei soldati muove col battaglione intero contro lo approccio nemico serrato in colonna: ne nacque una orribile mischia, il moschetto, la baionetta valevano, così erano venuti a corpo a corpo, ma i Francesi dettero indietro per adoperare le armi: ai nostri facevano difetto le munizioni; non per questo essi stornarono, somministrò nuove armi il furore, e i Francesi maravigliati si sentirono percossi da una sassaiola, che ridusse parecchi al lumicino. Dei nostri morì, e fu piet

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