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Così dicendo, la vedova porse al signor Girolamo una mano bianca e grassottella ch'egli prese con delicatezza in una delle sue, mentre con l'altra accarezzava i capelli di Pinotto. La signora Merlini puntò sul banco tutti e due i gomiti e chinandosi verso Bardelli sussurrò a bassa voce: C'è una cosa ch'io non riuscirò mai ad intendere. Ed è?

Ella le vedeva infatti sul volto tutti gli sforzi, coi quali tentava di resistere, e che le rompevano senza dubbio qualche cosa dentro. La ragazza si portò una mano al cuore, ma la sua testa era ancora alta, fremente. La signora Cesarina rientrò. Capì, ed affrettandosi per timore di uno scoppio, le prese carezzevolmente la mano: È venuto, sussurrò. Chi è? chiese la mamma.

Una giovane signora.... vedova.... bruna.... madre ad un fanciulline.... che spesso si recava in questa chiesa.... disse lentamente. , . Il conte di San Giorgio s'impazientava. Rispondete presto, sussurrò al sagrestano il suo amico, dandogli una spinta. Me la rammento perfettamente, esclamò alla fine il vecchio. Il cavaliere si scosse. Ebbene? domandò.

Ho piena coscienza che, se me ne immischiassi, non sarei nulla più d'una guastamestieri; e poi non sei forse tu che te ne occupi, che pensi e provvedi a tutto onde risparmiarmi ogni briga? Un profondo ed amaro turbamento si dipinse per un secondo sul volto di Giuliano. Cara Milla!... sussurrò quasi involontariamente, con voce soffocata.

Passando per la sala essi non rifinivano mai di esclamare: Oh il pietoso signore! Il caritatevole gentiluomo! Gli staffieri udendo simili parole sogguardavano l'uno l'altro facendo spallucce; ed uno fra loro, il più audace, sussurrò fra i denti: Che il diavolo si sia fatto cappuccino?

Amore! sussurrò Nicla così piano, che Bruno solo udì, quasi la voce venisse dal cuore più che dalle labbra d'una donna. L'eco delle campane si smorzava con lento rintocco. Il cielo era ormai tutto grigio, e le acque riprendevano il loro color verdastro. Ma dal giardino sottostante s'innalzavano volute di profumi con una sinfonia più vasta che non fosse stata tra il cielo e l'acqua.

Entrando nella stazione di Porta Principe, Varedo tirò bruscamente le tendine. Se si potesse non esser disturbati... Mi sono raccomandato al conduttore... Speriamo... Non partiva molta gente e non occorse disturbarli. Passando davanti al compartimento chiuso, qualcuno sussurrò: Ci dev'essere un malato.

Anna, a pena sentì su la lingua l’ostia eucaristica, smarrì la vista per un’improvvisa onda di gaudio che le irrigò i capelli con la dolcezza d’un bagno tiepido e odoroso. Dietro di lei un sussurro correva nella moltitudine; allato, altre verginelle prendevano il sacramento e chinavano la faccia su ’l gradino, in gran compunzione.

Ed ora... Nancy era sola. ~Sola!~ Il silenzio le sussurrò all'orecchio la terrificante parola. ~Sola!~ Le desolate mura lo ripeterono... Poi l'universo parve urlarlo al suo spaventato cuore. Nancy si mosse come in sogno e s'avvicinò alla finestra. La strada era vuota. La casa era vuota. Il mondo era vuoto. Nancy traversò barcollando la stanza, e uscì nel corridoio.

L'ingegnere accese un sigaro, Diana si avvicinò alla signora Valeria e le sussurrò piano, dopo aver guardato l'orologio: Alberto... il professore Varedo sar