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Così nel caso miserabil, rio Ella il suo nobil cor mostrava aperto, Ed ei del suo signor mostra il desio, E lascia in bando il ragionar coperto: Vera Regina, e che più dir degg'io? Su tua miseria il tuo pensiero è certo, E certo a te sottrai d'alti perigli Altieramente il tuo gran cor consigli.

Io son Beatrice che ti faccio andare Vegnio del luogo ove tornar desìo Amor mi mosse che mi fa parlarePer conforto della detta temenza qui per Virgilio la cagion che lui mosse si conta, di Beatrice dicendo la qual per tutto questo libro la divina scrittura s'intende, si come perfetta e beata.

Memor di tanto, io spero, e spero assai, Che, sebben conscio non ne andasse il mondo, Sul letto almen della tua morte avrai Sentito del Signor desìo profondo: Spero che l'Angiol degli eterni guai, Gi

A me tu dato hai queste fiamme ardenti, Con cui desìo de' petti amici il bene, E con cui studïando i tuoi portenti Traggo esultanza, e di capirti ho spene: Così caldo sentir più non diventi Esca giammai di vanit

Ed il povero verme lacerato Sanar colle sue mani, e a tutti i mondi Ridir sua gioia, se da tale è amato. Io lo vidi per baratri profondi Movermi incontro, e gridar dolcemente: «Perchè cotanto al mio desìo t'ascondi?» E più e più appressavasi, e ridente Più e più del suo viso era il fulgore, E n'arsi ed arderonne eternamente.

Palpita, come un nido: apri tua fronda, come un rosajo. Il calmo declinare del giorno aduni, in torno al focolare, pie fronti ove rimorso non s’asconda; e le finestre a l’albe senza veli schiudansi per desìo di luce e d’aria, salutando l’allodola che svaria inebriata pel nitor de i cieli; salutando col sol la gioia eterna del moto, e il ritmo de le forze umane.

Non lo crediate, no, Piero, ch'anch'io fatico ognor per appressarmi al cielo, e lasciar del mio nome in terra fama. Non contenda rea sorte il bel desìo, che pria che l'alma dal corporeo velo si scioglia, sazierò forse mia brama. XXXIX. Allo stesso

Oimè, che or ora m'uccidi la mia figliuola! ché allora pensando al mancamento ch'avea fatto all'onor suo, mosso dalla disonestá del fatto, il desio della vendetta non mi facea sentir la doglia.

NER. Esiglio lieto troppo, ed incauto, a Ottavia ho scelto. Intera stassi di Campania al lido l'armata, in cui recente rimembranza vive ancor d'Agrippina. Entro quei petti, di novitá desio, pietá fallace della figlia di Claudio, animo fello, e ria speranza entro quei petti alligna. Io mal colá bando a lei diedi, e peggio farei quivi lasciandola. POPPEA Tenerti dee sollecito tanto omai costei?

Debbo immagine in terra esser di Dio, Debbo luttar contro a natura guasta, Debbo aver di giustizia alto desìo, Debbo non abborrir chi mi contrasta, Debbo amar tutti, anco i più rei nemici, Ed, ove il possa, oprar che sien felici.