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Aggiornato: 4 giugno 2025
È più facile l'appaiare ad un carro una tigre ed un coniglio, educare ad amichevole consorzio due sorci ed un gatto, trovare alla Camera dei Deputati due onorevoli che vadano perfettamente d'accordo in una quistione politica, riscontrare presso il letto d'un ammalato due medici d'egual parere sull'indole di una malattia, che non il riunire i tanti elementi all'apparenza identici, di che si costituisce un concerto.
E si guardò le mani, e si meravigliò vedendo che mentre parlava fra sè stessa aveva infilato uno de' guanti bianchi che il Coniglio avea lasciati cadere. "Come mai ho potuto far ciò?" disse. "Forse sono ridiventata piccina."
Qualche istante dopo sentì in lontananza come uno scalpiccío; subito si forbì gli occhi per vedere chi fosse. Era il Coniglio bianco che ritornava, splendidamente vestito, con un pajo di guanti bianchi in una mano, e un gran ventaglio nell'altra: veniva trottando frettolosamente, e mormorando fra sè stesso, "Oh! la Duchessa, la Duchessa! Se n'andr
"Niente affatto?" replicò il Re. "Niente affatto," soggiunse Alice. "Ciò è molto importante," disse il Re, rivolgendosi a' giurati. Essi si accingevano a scriverlo sulle lavagne, quando il Coniglio bianco li interruppe: "Non-importante, è questo il senso delle parole di Vostra Maest
Chi aveva ragione di noi due, eh?... Dove sono i vostri tedeschi?... Quanto pagherei a sapere dove ha portato la sua pancia quel prepotente del Geisenburg! Ah se avesse fermato me invece che voi, quel giorno in piazza San Marco, avrebbe trovato pane per i suoi denti.... Ma voi, Dio ve lo perdoni, siete un coniglio....
CAPITANO. Ti sei rinserrato e inchiavato, timido coniglio! hai paura di me, ah? Perché tanta bravura quando sei solo, e come ti vedi incontro me, t'incaverni e te imbuchi come un granchio? Io furfante bestione? menti per la gola: ecco son qui per mantenertelo. ERASTO. Capitano, se verrò fuori, sará mal per te; vattene con tutti i tuoi diavoli!
«Ed ha un cervellino da coniglio, poveretta! finiva fra sé. Al vecchio Tivoli, si imbatterono nell'ingegnere del Pozzo, che vedendo Lucia, fece un leggero atto di sorpresa e salutò cerimoniosamente facendo di cappello. Quell'improvviso, inaspettato incontro, fece dare un tuffo nel sangue della fanciulla. Emozione della quale rise tosto in cuor suo.
Or dunque, accettiamo i soldi del padre ed applichiamo l'ubbriacatura pel bene dell'anima sua. E tu, mastro coniglio, non saresti dello stesso avviso? Dominus vobiscum! io mi son confessato ieri mattina! Dunque? Dunque... quando si trattasse di non dispiacervi, mi ubbriacherò con voi salvo poi a dirmi i sette salmi penitenziali. Credo in unum Deum! E mastro coniglio cantava come i preti a messa.
Sei minuti dopo essere stato ferito, il coniglio era morto, senza gridi, nè rantoli, nè convulsioni che indicassero la menoma sofferenza o una lotta tra la vita e la morte.
Pose dentro al sacco un po' di crusca e della cicerbita: e sdraiandosi per terra come se fosse morto, aspettò che qualche giovine coniglio, ancora novizio dei chiapperelli venisse a ficcarsi nel sacco per la gola di mangiare la roba che c'era dentro.
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