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Aggiornato: 26 maggio 2025
Accettiamo il disappunto, e torniamo indietro. Noi facevamo quella citazione solo per mostrare quali fossero gl’intendimenti dei «sicilianisti» di allora. Ma tornando indietro, non troviamo meno siciliana l’Accademia. Bambina di due anni, il 18 ottobre 1793, essa per bocca del più forte poeta del tempo dopo il Meli, benchè del Meli non entusiasta, non balbettava, ma con franca parola esprimeva i sentimenti che l’animavano. Questi sentimenti sono d’una profondit
E' scappato! Uno studente. Fu rapito da poco! Un altro studente. Come una bella ragazza! Terzo studente. Rapito in automobile. Aveva per amante uno chauffeur! Io. No! No! In monoplano! Ed ecco qua il vostro arbitro che dondola sopra le vostre teste!... I deputati socialisti. Accettiamo l'arbitrato!... Armistizio! Armistizio!... Io.
La respingeremo, perchè siamo Repubblicani, e se accettiamo, più riverenti che voi non siete al paese, il voto della Nazione, quando anche avverso alle nostre credenze, non vogliamo soggiacere all'arbitrio d'una frazione impercettibile del Partito.
Mezz'ora ancora, e facciamo sosta al villaggio di Dora a circa 2100 metri. Il capo ci si mostra cordialissimo e vuole che accettiamo una capanna per la notte, amabilit
Ma parlando noi per essi, non è vero? esclamò il Dutolet. Che farci? ribattè Maurizio. Volete che contiamo i passi? Avete detto a me di farne trenta, per essere sul mio; rispose il Dutolet. Ne ho fatti trenta: accettiamo l'assegnazione del destino. Ancora una volta io vi domanderò: non possiamo dimenticare le nostre parole di ieri? No, disse il signor di Vaussana, vi ringrazio.
Ne dice male lei, attribuendole certi fatti.... Dandone la colpa al caso, che non sa quel che fa, e se sbaglia.... Quistione di nomi. Noi diciamo Provvidenza, anche quando non sappiamo spiegarci la ragione dei suoi atti; li accettiamo quali sono, li rispettiamo, e la nostra ignoranza è confortata dalla Fede che la Provvidenza sa quel che fa e che fa tutto a fin di bene.
Non vi è tra noi contesa sul fine dell'oggi; accettiamo tutti il voto della maggioranza; la contesa è sui mezzi di raggiungere sollecitamente l'Unit
Or dunque, accettiamo i soldi del padre ed applichiamo l'ubbriacatura pel bene dell'anima sua. E tu, mastro coniglio, non saresti dello stesso avviso? Dominus vobiscum! io mi son confessato ieri mattina! Dunque? Dunque... quando si trattasse di non dispiacervi, mi ubbriacherò con voi salvo poi a dirmi i sette salmi penitenziali. Credo in unum Deum! E mastro coniglio cantava come i preti a messa.
Hanno lottato contro l'esercito e vennero messi in fuga dal cannone, dalle mitragliatrici, dai fucili. Lo vedono, lo riconoscono, lo minacciano. Maledetto! Tu sei la causa di tutto! e lo trascinano seco nella fuga. Egli cerca di scolparsi. Non sono stato io! Vi ho proibito di passare alla lotta. Non accettiamo nè comandi nè proibizioni da nessuno. Vi ho detto che i tempi non sono ancorai maturi.
«Ebbene! accettiamo il barbaro assurdo! Ammettiamo che l'animale ragionevole non ceda che alla logica delle bombe. Dichiariamoci antropofagi, e rinunziamo ad ogni speranza di convertire il mondo alle pacifiche utopie. Ma almeno poichè la carneficina dovr
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