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Aggiornato: 21 giugno 2025


PANFAGO. Sia benedetto Dio che pur m'è toccato di apparecchiare un desinare a mio modo e di far un pignato grasso. PIRINO. Non vi dogliate, vita mia, che, se ben i frutti d'amore nel principio son amari, sempre nel fin la radice è dolce. E perché in tanti travagli la fortuna non ha bastato a scompagnarci, fo fermo augurio che i Cieli v'abbino servato per me, e che saremo nostri.

Scordò per essa le dolcezze semplici della vita mortale, i cieli e l’acque, il desco bianco ove si frange un pane di pace

«Che più ci resta a tentare? Dopo aver dominato la terra e le acque, ecco le nostre locomotive ci sollevano ai cieli... Non basta? Fourrier, coll'innesto delle ali, ci comunica una nuova facolt

«Ma Epulone è all'inferno, ed Eleazaro nel seno d'Abramo! Ed è più facile ad un camello passare per la cruna d'un ago, che ad un ricco entrare nel regno dei cieli...! Questa consolazione, ai poveri, l'ha lasciata Iddio... «Ebbene! disse Giuliano allora le ripeto che io non vo' sapere di questo Dio. Smettiamo di parlare di lui! «Ed egli vi punir

La Madre di Cristo contemplò dall'alto dei cieli cotesto amplesso, e si compiacque essere donna. Certo, non occhi umani celesti avevano veduto da secoli un tanto prodigio di carit

Tu di sensi gagliardi Le umane alme alimenti, E stesse a stesse insegni e sveli, Perchè libere alfin corran le genti A la vittoria di più fidi cieli. È sogno il mio? M'illude, Vôto fantasma, il desiderio, e fingo Larve di spirto ignude? Dai ciechi abissi invano A combatter con Dio l'ultima pugna Sorse il mio spirto?

Finita la cappella principale di Santa Maria Maggiore, lavorò Spinello nella chiesa del Carmine, dipingendo nella cappella dei santi apostoli Giacomo e Giovanni alcune storie del Vangelo; tra l'altre quella della moglie di Zebedeo, madre all'apostolo Giacomo, quando ella domanda a Cristo che faccia sedere uno dei suoi figliuoli alla destra del padre nei regno dei cieli, e l'altro a sinistra.

E quelli a me: «Oh creature sciocche, quanta ignoranza è quella che v’offende! Or vo’ che tu mia sentenza ne ’mbocche. Colui lo cui saver tutto trascende, fece li cieli e diè lor chi conduce , ch’ogne parte ad ogne parte splende, distribuendo igualmente la luce. Similemente a li splendor mondani ordinò general ministra e duce

Lavai, cantando, i panni alle sorgenti boschive, e fui Nausicaa gioconda che mentre lava specchiasi nell’onda, sorridendo a’ suoi glauchi occhi lucenti. Libera principessa della tenda gitana, a notte noverai nei cieli gli astri, e composi con ben scelti steli magici beveraggi di leggenda.

Poi il canto solenne e potente del Kyrie si abbassò di tono, si spezzò nelle frasi d'un mottetto accompagnante la recitazione del Pater: «Padre nostro che stai nei cieli, santificato il nome tuo, venga a noi il tuo regno, sia la tua volont

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s'alceste

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