Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 3 giugno 2025
Imbruniva appena: dai cancelli spalancati del palazzo entrò un gran carrozzone chiuso e nero, come un carro mortuario, e ne discese il conte Della Valle curvo, scarno, coi capelli quasi bianchi: in due mesi era invecchiato di dieci anni. Nella prima sala a terreno fu incontrato dal duca Prospero, anche lui dimesso e colla faccia sbattuta, che lo abbracciò singhiozzando.
Allora il vecchio sorse come respinto da una molla, boccheggiò un momento, gli uscì dalle labbra due o tre volte: la mia! la mia! si lanciò nel mezzo del cortile, fra la gente che s’allargava in cerchio paurosa di pazzie, e si pose a ballare, dimenando alte le braccia, una danza pesante e dolorosamente scomposta. La cornetta trombettava più vicino, poi il carrozzone sboccò nel cortile.
E la madre dov'è? chiese Graziella. L'altra benedì l'aria con la mano: l'indice e il medio ritti. Pure lei morta? fece la sarta, intenerita. E carezzò la testa bionda del piccino, il quale levò gli occhi a guardarla. Subitamente irruppe la folla di tutti i monellucci del vicinato. Arrivava il carrozzone. Allora Gaetanella Rocco portò fuori il piccino, mettendogli in mano una ciambella.
Volle ancora indugiarsi, ostinato, inflessibile, sordo; aspettò sinchè la famiglia non riuscì dalla dogana e non ebbe preso posto nell'omnibus dell'albergo, sinchè il pesante carrozzone non si scosse, non si mosse verso la citt
«Poco dopo di noi giunse la contralto. Ella salutò, ci precedette, ed andò a mettersi in carrozza. Max ed io traversammo insieme la sala d'aspetto, ed insieme ne uscimmo dall'altro lato. Io entrai nel carrozzone dov'era la contralto. Egli salì sul predellino e rimase l
Sì, sì, fare anticamera ogni dì alla portaccia; dare il braccio alla ragazza da una parte, alla mamma bavosa dall'altra; fare il lacchè al carrozzone del peccato, quando riconduce a casa quell'olla di ninfe, e stare col servitor bisunto sulla predella del legno?... Matto, matto! rispondeva il conte, sganasciando dalle risa. So bene ch'è l'invidia che ti fa parlare.
Nel carrozzone credevo proprio di lasciarvi la pelle. Nella mia celletta eravamo in tre. Ci mancava il respiro. Provai una grande contentezza quando mi trovai nel cortile del Cellulare. Me l'ho scampata bella. Dio non c'è per niente. Il soccorso.
Pietro Laner, coll'aria istupidita e trasognata, timido con Cantasirena, timido con Evelina, con tutti, fissava il numero del carrozzone, il 2113: e quel tredici, in fondo, lo turbava, lo inquietava per il viaggio.... Ubbie?... No! No!...
Gli trasse il seggiolino a bracciuoli fin presso alla porta del cortile che metteva, per le scale, rose dal tempo, sul Corso. Poco dopo il carrozzone si portò via la vecchia per tutto il Corso. Il cocchiere zufolava, con le redini sulle ginocchia, col vento secco di faccia. Dietro, sulla predella, i due becchini si bisticciavano, le gambe penzoloni.
Maria era stata ricevuta alla stazione dal parroco, dal sindaco, che era suo fittaiolo, dai ricchi e dai poveri del paese; e mentre saliva sul carrozzone del nonno, tutti volevano salutarla, facevano meraviglie e moine a Lalla che sapeva darsi una certa arietta, e cercavano di stringere la mano a miss Dill, che non avevano mai veduta, e che rispondeva con smorfie, trovando, nel suo sentire d'inglese, quel baccano di pessimo gusto.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca