United States or Tonga ? Vote for the TOP Country of the Week !


Che ne vòi fare? LUZIO. Ditegli se vol venir alla scola. CECA. , . Aspetta. LUZIO. Cosí farò. Oh! cagna! come l'è fresco, stamattina! Alla , ch'io mi sono levato troppo a buon'ora. E me sono scordato de fare collazione, ch'è peggio: benché madonna me ha dato un quatrino ché me ne cómpari una ciambella. MINIO. Oh! bon , Luzio. LUZIO. Buon e buon anno. Vòi venire? MINIO. , voglio.

MENANDREI fa, sull'uscio, il colosso di Rodi, con le mani sui fianchi e la ciambella infissa nell'occhio destro. PITTAFORMI, rannicchiato in un cantone, sopra un vecchio seggiolone di cuoio, s'incretinisce sulla terza pagina dell'Avvenire di Pignattelli. SALISCENDI si dondola sopra uno sgabellotto, asciugandosi il sudore e pronunciando monosillabi privi di senso comune.

Che fa Leonardo? domandò Ernesta mordendo una ciambella in modo da mettere in mostra i dentini. Quello che è solito fare, rispose Agenore con accento commiserativo.... nulla.... passa la vita al Caffè ed al Circolo; si ammala, si finisce da , è cosa intesa e non ci si pensa nemmanco più. E che si fa al Caffè ed al Circolo?

Una volta levò la manina, s'atteggiò, pronunziò quei brevi vocaboli incomprensibili che sono della incoscienza infantile e delle bocche che non sanno parlare. La ciambella fu mangiata tutta. Il piccino aveva fame. Raccolse perfino le miche cadutegli nel grembialetto. Pareva soddisfatto.

In una scarpa il piede non era entrato tutto, ne scappava fuori il tallone ove faceva sacco la calza. Lui dondolava quel piede. A poco a poco la scarpetta ne cadde. Allora il piccino sorrise, tutto solo, molto contento. Contemplò, per un pezzetto, il piede libero, poi non avendo altro a fare, si rimise a mangiar la ciambella.

E la madre dov'è? chiese Graziella. L'altra benedì l'aria con la mano: l'indice e il medio ritti. Pure lei morta? fece la sarta, intenerita. E carezzò la testa bionda del piccino, il quale levò gli occhi a guardarla. Subitamente irruppe la folla di tutti i monellucci del vicinato. Arrivava il carrozzone. Allora Gaetanella Rocco portò fuori il piccino, mettendogli in mano una ciambella.

Primo ad entrarvi fu il milite chiamato Romualdo. Un compagno di armi gli recò grosso ferro di cavallo ben compatto, ben chiuso, saldo, non forato. Romualdo andò dritto a presentarlo ai giudici, perchè minutamente l'osservassero, poi lo presentò al popolo, fitto e numeroso, che si addossava allo steccato, recandolo in giro. Egli aveva le maniche del ghiazzerino di bufalo rimboccate fino al gomito; portò il ferro sempre alzato in alto perchè di frode non si dubitasse. E come lo ebbero tutti veduto, Romualdo ritorna presso la bigoncia dei commissari, e lo lancia iteratamente in alto, facendo che netto risuonasse al suolo. Poi lo riprende, lo rileva novellamente sulla testa perchè tutti lo rivedessero intero, lo abbranca tra ambo le mani, ed in due secondi senza sforzo, senza alterare il colore del viso, come avesse rotta una ciambella, in due lo spezza, giusto nel mezzo, ed ai giudici presenta i due pezzi, con lo stesso garbo, con la stessa celerit