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Aggiornato: 13 luglio 2025
Tutti fecero silenzio, colmando di affettuose carezze quel redivivo padre di famiglia.
FESSENIO. Un Lidio da Modon, tanto a te simile che pensai te esser lui. LIDIO femina. Fannio mio, uh! uh! uh! La cosa è chiara. Come è il nome tuo? FESSENIO. Fessenio, al vostro piacere. LIDIO femina. Felici semo: non c'è piú dubbio. Oh Fessenio mio caro! mio caro Fessenio! mio sei tu. FESSENIO. Che tante carezze? No, no. Per tuo mi vorresti, ah?
Allora fu che, d'improvviso, come per una rivelazione fulminea, io rividi in lei la donna desiderabile e nel mio sangue si riaccesero il ricordo e il desiderio delle carezze.
I voti di Morella restavano senz'eco. Le si ingiungeva, al contrario, di raddoppiare le sue imposizioni, le sue esigenze, e sopratutto le sue carezze. Lo scopo degli agenti del principe di Tebe era di ridurre il duca di Balbek al limite dell'indigenza, accollarlo al disonore.
S'ardiva anche supporre ch'egli facesse le viste di non accorgersene.... Egli!! egli che meditava d'affogare il tradimento nel sangue.... egli, che voleva vederla boccheggiante ai suoi piedi quella donna, che per disonorarlo con più sicurezza, l'addormentava con carezze più tenere, con baci più caldi.... egli, che voleva strappare il cuore dal petto di quell'altro che aveva avuto il corpo della donna sua.... gli toglieva quanto gli restasse di bene sulla terra, lo lasciava senz'amore, senza fede, solo per sempre, disperato....
Il Re gli usò mille carezze, e siccome l'abito che gli avevano portato in quel momento faceva spiccare i pregi della sua persona [I.19] (perchè era bello e benissimo fatto), la Principessa lo trovò simpatico e di suo genio: e bastarono poche occhiate del marchese di Carab
Lalla seria, mesta, riceveva quelle carezze con una docilit
Nonostante le feste con cui egli fu accolto al suo nascere, il contino Leonardo non fu guastato con troppi baci e troppe carezze. Il conte Zaccaria, libertino incorreggibile, s'occupava più delle crestaie e delle ballerine che de' suoi figliuoli, e la contessa Chiaretta, tra le pratiche di devozione e il teatro, il fare e il ricever visite, il curare i suoi mali veri e l'almanaccar dietro ai suoi mali immaginari, il bever tazze di cioccolata e il mangiar pasticcini, esauriva tutte le forze del corpo e dello spirito, nè le restava più tempo o voglia di dedicarsi alle cure materne. Dimodochè S. E. Leonardo Bollati, progenie di dogi, passò dalle braccia della balia e delle bambinaie a quelle dell'altre persone di servizio, e ne' primi anni della sua gloriosa esistenza non era ammesso al cospetto de' genitori che la mattina appena alzato e la sera avanti di coricarsi. In questi momenti solenni egli baciava la mano al nonno, al signor padre e alla signora madre, e dava loro il buon giorno e la buona notte. Nelle grandi occasioni (a Pasqua, a Natale, al Capo d'anno, ecc.) lo si faceva portare a tavola alle frutta. Allora il contino dava prova di ottimo appetito e di rara precocit
Ora, ecco che una sera, la sera più solenne della sua esistenza, egli ritrova quella sorella fuggita dal nido, incontra Bambina quasi svenuta sul banco del padiglione di lady Keith. Gettarsi su lei, serrarsela fra le braccia, coprirla di baci frenetici, sovvenirsi in un lampo di tutto il loro passato, di tutti i suoi torti, di tanto affetto, indirizzarle mille domande di una sola parola, colmarla di carezze, slacciarle il busto per darle aria, esprimere mille terrori... fu l'affare di qualche secondo. Vedendola l
Erano lodi di una sposina molto allegra e molto svelta. La nostra povera amica non può essere così. Vidi che la biondina aveva intesa la propria storditaggine: per meglio dire, sua sorella gliela aveva fatta intendere. Prima n'era rimasta tutta mortificata; poi si era messa attorno a Violet, con mille carezze, con mille premure. Povera amica! susurrò la mia compagna.
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