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Aggiornato: 27 giugno 2025


Fiordalisa, nata a Firenze, era in Arezzo da pochi mesi; ma fin dai primi giorni del suo arrivo col

Ah, tu sai anche questo? borbottò il vecchio pittore, un tal po' sconcertato. Sicuro, che lo so. Lo sa tutta Arezzo, lo sa. Mastro Jacopo si strinse nelle spalle. Ci ho gusto; diss'egli, Così non avrò più mestieri di dar la notizia a nessuno. Spinello si far

PIGLI C., Risposta all'Apologia di F. D. Guerrazzi, Arezzo, Borghini, 1852, p. 76. RANALLI F., Le Istorie Italiane, Firenze, Le Monnier, 1859, II, 493. Pigli, Op. cit, p. 81. Appendice II. Senza avvedersene, parlando de' «monocoli e peggio», innalzati «da un potere che aveva bisogno di satelliti oscuri», accennava proprio a stesso: il giorno dopo il Pigli fu nominato Governatore di Livorno!

E come se ciò non bastasse ancora, il povero Spinello doveva contentare suo padre in un'altra cosa, e restituirsi ad Arezzo. Messer Luca pregava, i maggiorenti della citt

Perciò s'intendeva facilmente come il Buontalenti non avesse voluto rimanere in Arezzo, testimone delle nozze di Fiordalisa con Spinello Spinelli, e non parve strano che egli si fosse ritirato a vivere per qualche tempo in una sua terra sulla montagna pistoiese.

Il vecchio pittore si rallegrava di vedere raccolta in casa sua tanta gente. I congiunti non erano molti, poichè egli non era nato in Arezzo e messer Luca Spinelli neppure. Ma una zia si trovò, ed anche una copia di cugini o di cugine, a cui si aggiunse una mezza serqua di amici vecchi, che potevano considerarsi come parenti, o giù di .

Intanto, seminava dei suoi affreschi tutte le chiese di Arezzo, facendo prova di una maniera e una pratica maravigliosa.

Spinello fece il gesto dell'uomo a cui riesce nuova una notizia e che non ha altro da aggiungervi. Infatti, egli rammentava che il Buontalenti s'era allontanato da Arezzo, per recarsi a vivere nel pistoiese; ma non sapeva che avesse condotta un'aretina con . Par altro, siccome la cosa non gli importava affatto, lasciò cadere il discorso.

Ma anche condannato a restare sull'uscio, e consapevole di quella condanna, Tuccio di Credi sentiva la gelosia, questa brutta sorella dell'emulazione. Vedeva Spinello salire sempre più nella estimazione delle genti, triste, ma operoso, anzi più operoso quanto più era triste. solo Arezzo chiedeva miracoli d'arte a Spinello Spinelli, ma anche molte altre citt

Era Parri della Quercia, giunto allora da Arezzo. Fu accolto, come potete immaginarvi, a braccia aperte. Alla vista dell'amico che gli ricordava i suoi giorni più lieti, Spinello pianse come un bambino. Era un pezzo che non piangeva, e quelle lagrime lo sollevarono un poco. Parri della Quercia era venuto a bella posta da Arezzo per dare al suo compagno d'arte una lieta notizia.

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