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Aggiornato: 8 luglio 2025
Ebbe a più riprese delle violente convulsioni; poi, quando riusciva ad assopirsi, il suo sonno era affannoso, e strane, scucite parole le sfuggivano dalle labbra. Ma fu cosa passeggiera. Dopo tre giorni tutto era finito, e meno un po' di sfinitezza, ogni altra sofferenza pareva svanita.
Il malato giaceva in una camera presso la portineria, nel letto sempre pronto ad accogliere chi si fosse fatto male, che non era cosa straordinaria, o chi fosse assalito da improvvisa sofferenza. Giaceva supino sui guanciali candidi, la testa bruna abbandonata, gli occhi semichiusi, il respiro affannoso; su la rimboccatura, le povere mani nere di polvere di carbone, stavano inerti.
Smorzato il Congresso sottentra un'altra sequela di considerazioni piene di ambagi; e tu odi dintorno un domandare affannoso: «avremo la guerra?»
Il dottor Foresti, le ciglia aggrottate, la faccia marmorea, immobile, scrollava il capo e sospirava, quando gli domandavano del suo illustre ammalato: ormai non c'era più speranza; l'occhio del duca non era più fisso, sbarrato sulla moglie;... il rantolo solo era più grave, più affannoso.
Quando fu giunto sulla soglia della camera di Maria, si fermò: allora il suo volto sembrò animarsi e il suo respiro diventò affannoso. La Nena singhiozzava vicina all'uscio; don Gregorio pregava ai piedi del letto.
Fatto noto, che se ti piace puoi leggere in Svetonio, e lo merita perchè è bellissimo, come quello che dimostra lo stupore affannoso dell'ambizione resa sterminatamente presuntuosa dalla fortuna. I Tedeschi sterminarono due legioni di Romani ladroni antichi del mondo, che andarono ad opprimerli in casa loro, e fecero bene.
V'ebbero alcuni minuti di silenzio, non interrotto che dal respiro affannoso del medico e dallo strofinìo dei biglietti che il Salati andava rimettendo in ordine, da quell'ometto aggiustato ch'egli era.
La notte era sopraggiunta, e nella camera si era fatto buio del tutto; il Fossano, sbalordito e confuso, stette pur molto ancora senza parlare, poi scuotendosi un poco, e sentendo il respiro un po' affannoso di Valenzia, pensò accostarsele, e così, come gli parve, la toccò leggermente colla mano.... A quell'atto, come balestra che scocca, rispose Valenzia con uno scoppio di pianto, che le sgorgò improvvisamente, poscia singhiozzi a furia che minacciavano affogarla, e che destavano una piet
E il volere il suo amore, tutto il suo amore, ma rifiutare ad un tempo ciò che in esso vi era di affannoso, non era egli egoismo più grande? e non avrei io distratto di tal guisa quell'affetto che mi era così caro?
Un profondo silenzio regnava in quella stanza, piena di tenebre; si udivano i due respiri, quello di Chérie calmo, eguale, lieve come quello di un fanciullo, quello di Paolo Herz più forte, un po' affannoso, talvolta. Ti do noia, così ella chiese dopo qualche tempo, sembrandole che Paolo avesse il petto oppresso. No, cara. Mi vuoi bene? Sì, cara. Ripeti: Chérie, io ti adoro. Chérie, io ti adoro.
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